(Rinnovabili.it) – Parla il linguaggio della sostenibilità, il boeing dell’Alaska Airlines, partito ieri da uno scalo di Seattle in direzione Washington DC. L’aereo ha effettuato il primo volo commerciale al mondo con una miscela a base di scarti forestali. Un’iniziativa unica resa possibile da NARA, progetto di ricerca quinquennale che riunisce 32 partner provenienti da mondo accademico, aviazione, industria e governo.
NARA, acronimo di Northwest Advanced Renewables Alliance, è stata creata con l’obiettivo di dimostrare la fattibilità produttiva dei carburanti alternativi ottenuti da residui forestali. Questo significa rami, sfalci e ceppi prodotti con la raccolta del legname o con la semplice gestione del patrimonio boschivo. Rifiuti organici da smaltire in altre parole, che Gevo (partner dell’Alleanza) ha trasformato in un prodotto utile: alcol.
La società ha brevettato una tecnologia che estrae e quindi trasforma gli zuccheri della cellulosa in 2-metil-1-propanolo (o alcol isobutilico). Questo a sua volta è convertito in carburante jet. Il combustibile utilizzato nel volo da Seattle a Washington è in realtà una miscela composta, per ora, solo al 20% dal nuovo biofuel cellulosico.
Una delle sfide maggiori che il progetto ha dovuto affrontare, riguarda la fase di pretrattamento degli scarti forestali. Per lavorare gli zuccheri è necessario, infatti, pre-trattare il materiale al fine di separare cellulosa da lignina. Si tratta di una fase impegnativa dal punto di vista energetico, che NARA ha risolto con un innovativo processo di abbattimento a base di bisolfito: si è rivelato a basso consumo energetico, efficace e facilmente replicabile.
In questo caso specifico, la materia prima è stata ricavata dai residui legnosi raccolti da foreste private, gestite in modo sostenibile, di proprietà del Weyerhaeuser, della tribù indiana Muckleshoot e delle tribù confederate di Salish e Kootenai. Secondo i calcoli dei tecnici, l’origine “naturale” dell’alcol permette di ottenere una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 50-80 per cento rispetto al ciclo di vita del combustibile. Per il volo dell’Alaska Airlines si è tradotto in un 70% di CO2 in meno rilasciata nell’atmosfera. Una doppia vittoria per compagnia aerea e ambiente.