L'Associazione dei costruttori europei di automobili (ACEA) chiede che il nuovo regolamento per emissioni dei veicoli sia equilibrato e basato sui fatti, e non politicamente guidato
(Rinnovabili.it) – “I politici non devono perdere di vista il fatto che l’Europa e la sua industria automobilistica svolgono un ruolo di primo piano nella sfida globale per ridurre le emissioni di CO2”. Così Ivan Hodac, Segretario Generale dell‘Associazione dei costruttori europei di automobili (ACEA) commentata il voto della Commissione ambiente dell’Europarlmento. La nuova relazione approvata dai deputati a Strasburgo, con i suoi impegnativi obiettivi di riduzione delle emissioni dei veicoli, preoccupa l’industria auto europea. Il settore offre oggi i mezzi con i più elevati standard ambientali e di sicurezza a livello mondiale e gli attuali obiettivi sulle emissioni di CO2 per il 2015 e quelli proposti per il 2020 sono ben più impegnativi di quelli fissati negli Stati Uniti, in Cina o in Giappone. Di contro, spiega l’associazione, le vendite e posti di lavoro nel settore sono in calo da oltre sei anni.
“In questo difficile contesto economico – e dal momento che la pressione normativa in Europa è già di gran lunga superiore a quello dei nostri principali regioni concorrenti – l’esito del voto in commissione ambiente invia un segnale preoccupante per il futuro del settore in Europa”, spiega Hodac. Il rischio, secondo ACEA, è di un aumento dei costi di produzione in Europa, al punto da creare uno svantaggio competitivo per la regione comunitaria mettendo a repentaglio “la capacità del settore di mantenere la sua leadership tecnologica e ambientale”. Ora come ora, l’attenzione dell’automotive comunitaria è tutta rivolta agli obiettivi a lungo termine. “Con la definizione di target irrealistici e politicamente motivati, senza una base scientifica, i deputati hanno preso una pericolosa scorciatoia”, ha concluso Hodac. “Inoltre stanno trascurando gli impegni assunti per il settore nel Piano d’azione CARS 2020 della Commissione europea per quanto riguarda una ‘regolamentazione più intelligente’ basata su valutazioni d’impatto”. In tal senso ACEA ha esortato gli Stati membri e il Parlamento europeo nel suo insieme ad adottare un approccio più equilibrato e realistico a questo problema che presenta enormi implicazioni per uno delle più importanti industrie europee.