Rinnovabili

Il Giappone vince la World Solar Challenge 2011

(Rinnovabili.it) – E’ stato il team giapponese della Tokai a tagliare il traguardo di Adelaide, in Australia, e a divenire così  il vincitore della World Solar Challenge 2011, la gara che ogni anno chiama a sfidarsi innovativi veicoli solari provenienti da tutto il mondo. Dopo aver iniziato in quinta posizione a Darwin, città di partenza  del rally, il team di Tokai ha preso il comando fin  il primo giorno della gara senza mai cedere per gli oltre 3.000 km di tragittoiuscendo ad avere la meglio sulla Nuna 6 della squadra olandese – seconda al traguardo – e sulla vettura dell’Università del Michigan, l’American Solar Champions.

E quest’anno il percorso ha posto sfide extra, sotto forma di blocchi stradali e incendi che hanno reso la gara, per spettatori e partecipanti, ancor più adrenalinica. Il veicolo vincitore, la Tokai Challenger 2, è un tre ruote realizzato con una monoscocca in carbonio che sfrutta l’energia solare attraverso una serie di celle fotovoltaiche quadrate. La copertura solare, 6 metri quadrati in tutto ha un’efficienza del 22 per cento in grado di assicurare all’auto una velocità massima di 160 km/h; completano il quadro 21 kg di batterie agli ioni di litio in grado di stoccare 5 kWh, all’incirca la stessa quantità di energia che serve per far funzionare un asciugatore elettrico per un’ora. Tra le 37 vetture in gara c’era anche l’Emilia 2 del team italiano Onda Solare, auto dell’Istituto meccanico Ferrari e dell’Università di Bologna. Quasi interamente costruita in carbonio, kevlar e nomex, ed alimentata da 401 celle fotovoltaiche, Emilia 2 nasce da un appassionato lavoro di squadra. “Tutta la parte elettrica e meccanica di questo veicolo è stata progettata nell’Università di Bologna – spiega Claudio Rossi, il ricercatore che ha portato avanti il progetto – Tutto il know- how legato alla parte elettrica, ai pannelli fotovoltaici, alla gestione batterie, alla gestione motore, e’ disponibile presso il Dipartimento di ingegneria elettrica. Le persone che hanno lavorato su questo veicolo sono studenti della laurea magistrale di ingegneria elettrica”, gli stessi studenti che sono partiti per l’Australia e che hanno provveduto a fornire l’assistenza tecnica al veicolo.

Exit mobile version