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Il Friuli Venezia Giulia dà lezioni di nautica sostenibile

(Rinnovabili.it) – Salvare portafoglio e ambiente in una sola mossa è possibile anche per il comparto navale. Lo dimostra NGShiP, il progetto di ricerca nato dalle eccellenze del Friuli Venezia Giulia e presentato nei suoi risultati finali oggi a Trieste. Il gruppo di ricerca, coordinato da Wärtsilä Italia (capofila) e composto dall’Università di Trieste e di Udine, AREA Science Park, RINA Services, Cenergy, Navalprogetti ed Energy Automation, si era posto l’obiettivo di realizzare il primo studio di fattibilità sull’impiego del gas naturale liquefatto per alimentare le navi da carico su lunghe tratte, con il fine ultimo di ridurre le emissioni nocive rilasciate dalle imbarcazioni e anche le spese legate al rifornimento.

“L’utilizzo del GNL porta indubbi vantaggi – spiega Rodolfo Taccani dell’Università di Triestesia in termini di abbattimento delle emissioni che di risparmio, considerando che il suo costo rispetto ai combustibili tradizionali è inferiore e destinato a scendere ulteriormente.” A dimostrarlo sono soprattutto i numeri: l’utilizzo del gas, unitamente ad alcune soluzioni impiantistiche ad alta efficienza energetica, ha permesso ai partner di dimostrare la possibilità di ridurre i costi di gestione della nave fino al 40% rispetto all’utilizzo di combustibili a basso contenuto di zolfo.

Nel dettaglio, le innovazioni introdotte dal progetto hanno previsto l’installazione di un serbatoio atmosferico indipendente in grado di consentire lo stoccaggio di grandi quantitativi di GNL, l’assenza di compressori criogenici che comporterebbero un aggravio dei costi e, in particolare, il completo utilizzo del BOG (Boil Off Gas, il metano in forma gassosa naturalmente prodotto dallo stoccaggio di GNL) per la produzione di energia elettrica mediante l’installazione di celle a combustibile. “Per un armatore – si legge nella nota stampa – il periodo di payback di un impianto di questo tipo è contenuto: una nave cisterna di medie dimensioni (33.000 DWT) ripaga l’investimento – omnicomprensivo di impianto, installazione, manutenzione e carburante – in 3-8 anni (scenario rispettivamente ottimistico e pessimistico) a seconda del costo dei componenti di impianto e dall’andamento del costo del GNL rispetto al carburante tradizionale preso come riferimento”.

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