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Il Brasile in bilico tra zucchero ed etanolo

Il mercato brasiliano dello zucchero è indeciso tra la produzione di etanolo e di dolcificante. La palla ora passa agli esperti di mercato

(Rinnovabili.it) – Per la prima volta in due anni i prezzi di negoziazione dell’etanolo brasiliano hanno superato quelli dello zucchero e stanno stimolando la speculazione portando i produttori a scegliere il mercato del biofuel piuttosto che di dolcificante.

L’etanolo idrato, utilizzato in auto con motori Flex, adatti cioè ad essere alimentati indistintamente benzina, bioetanolo o una qualsiasi miscela dei due è largamente diffuso in America Latina e viene scambiato a circa 19 centesimi al pound (mezzo chilo) superiore a quanto vale lo zucchero, venduto a 18,13 centesimi.

“Se i prezzi dell’etanolo continueranno ad aumentare, i produttori potrebbero preferire produrre etanolo e venderlo nel mercato interno, ottenendo denaro contante più velocemente”, ha dichiarato l’analista del Kingsman Beatriz Pupo ieri a Montreal.

 

A determinare la discesa dei prezzi generali dello zucchero la sovrapproduzione mondiale, che potrebbe tornare alla normalità entro 18 mesi controllando la quantità di canna da zucchero che verrà impiegata in Brasile per la produzione di etanolo.

Il Brasiliano Millers il più grande produttore mondiale di zucchero, converte la canna in etanolo per venderlo sul mercato locale e distribuisce dolcificante, che però per la maggior parte viene venduto all’estero. Gli esperti hanno quindi dichiarato che per rendere attraente la produzione di zucchero destinato al mercato dei dolcificanti bisognerebbe alzarne il prezzo.

Un’altalena dunque quella che comanda il settore della canna da zucchero, in biblico tra una produzione destinata a stimolare l’aumento della circolazione, ad esempio, di vetture ecologiche alimentate con biocarburanti, e la minaccia del crollo della produzione di dolcificante.