La commissione europea ha avviato un’indagine anti-dumping per verificare se i bassi prezzi del biofuel importato possano o meno aver compromesso l’industria comunitaria
Secondo quanto pubblicato da Bruxelles nella sua Gazzetta Ufficiale, vi sarebbero prove evidenti del danno provocato all’industria comunitaria di biofuel dalla sotto-quotazione del prodotto estero ed avviare un’indagine antidumpig per fare chiarezza sulla questione sarebbe dunque un atto dovuto, accogliendo in tal modo le richieste dell’European Biodiesel Board. L’associazione, che rappresenta i produttori europei di questo biocarburante, sostiene che le importazioni provenienti dai due paesi siano aumentate progressivamente dai bassi livelli del 2008 ai circa 2,5 milioni di tonnellate del 2011, equivalenti a più del 90 per cento dell’import UE. Secondo i dati di mercato assunti come prova, il biodiesel argentino ed indonesiano è stato venduto sul mercato comunitario ad un prezzo tra i 60 e 110 dollari in meno di quello “made in Eu” mentre l’olio di soia – una delle materie prime più sfruttate per la produzione di biodiesel – veniva venduto a circa 100 dollari la tonnellata.