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Il biodiesel di Argentina e Indonesia sotto la lente UE

La commissione europea ha avviato un’indagine anti-dumping per verificare se i bassi prezzi del biofuel importato possano o meno aver compromesso l’industria comunitaria

(Rinnovabili.it) – Aperta l’inchiesta dell’Unione Europea nei confronti del biofuel esportato da Argentina e Indonesia e rivenduto nel mercato comunitario ad un prezzo fin troppo vantaggioso. L’indagine è un passo obbligato per l’esecutivo che risponde in tal modo alle richieste del comparto produttivo europeo e alle accuse di dumping rivolte nei confronti dei due mercati leader per il biodiesel.

 

Secondo quanto pubblicato da Bruxelles nella sua Gazzetta Ufficiale, vi sarebbero prove evidenti del danno provocato all’industria comunitaria di biofuel dalla sotto-quotazione del prodotto estero ed avviare un’indagine antidumpig per fare chiarezza sulla questione sarebbe dunque un atto dovuto, accogliendo in tal modo le richieste dell’European Biodiesel Board. L’associazione, che rappresenta i produttori europei di questo biocarburante, sostiene che le importazioni provenienti dai due paesi siano aumentate progressivamente dai bassi livelli del 2008 ai circa 2,5 milioni di tonnellate del 2011, equivalenti a più del 90 per cento dell’import UE. Secondo i dati di mercato assunti come prova, il biodiesel argentino ed indonesiano è stato venduto sul mercato comunitario ad un prezzo tra i 60 e 110 dollari in meno di quello “made in Eu” mentre l’olio di soia – una delle materie prime più sfruttate per la produzione di biodiesel – veniva venduto a circa 100 dollari la tonnellata.