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Hub energetico di biofuel e greggio. Il sogno thailandese

Il paese punta a rubare lo scettro oggi detenuto da Singapore e divenire leader nel settore dei biocarburanti nella regione del Sud-Est Asiatico

(Rinnovabili.it) – La Thailandia è pronta a sfidare Singapore e ad accaparrarsi una fetta più grande nei giochi di potere energetici del Sud Est asiatico. Stando a quanto rivelato dal ministro della nuova energia Pichai Naripthaphan, il paese mira a divenire il nuovo hub commerciale nella regione per biocarburanti e petrolio. “Una volta costruito il Land Bridge, la Thailandia potrebbe diventare un centro per il commercio di greggio e un leader nel settore dei biocarburanti per tutta la regione”, ha commentato il ministro nella recente meeting dell’ASEAN, senza precisare però quando il piano prenderà forma. Il Land Bridge, letteralmente ponte di terra, è un progetto risalente a oltre 20 anni fa per la realizzazione di un’infrastruttura ferroviaria, stradale e di distribuzione di carburante trans-penisola (lunga 180 km) che colleghi il Golfo di Thailandia al Mar delle Andamane.

Il piano governativo riserva un posto particolare ai biocarburanti. Secondo Pichai il potenziale energetico della nazione, in termini di produzione etanolo è di 9,0 milioni di litri al giorno, rispetto agli attuali 3,0 milioni di litri al giorno, di cui solo la metà è consumata in patria. “Siamo in grado di aumentare la resa delle colture per l’utilizzo nel settore energetico – spiega Patsharee Congtrakultien, vice-presidente senior executive della più grande azienda agricola della Thailandia – ma ciò richiede una buona gestione del territorio, unitamente a ulteriori progressi nella ricerca scientifica”.