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Una Green Station per il Veneto: eco-mobilità e turismo si incontrano

Dall’intesa tra Legambiente, FS e rete ferroviaria italiana prende vita la trasformazione degli spazi della stazione di San Stino di Livenza in un centro di promozione del turismo sostenibile

Una Green Station per il Veneto: eco-mobilità e turismo si incontrano

 

(Rinnovabili.it) – Mobilità, turismo e sviluppo del territorio si incontrano sotto il vessillo della sostenibilità nella prima “green station” del Veneto. Sarà infatti il Comune di San Stino di Livenza ad ospitare il nuovo polo informativo e turistico frutto del coomodato firmato Legambiente, Ferrovie dello Stato Italiane e Rete Ferroviaria Italiana. Il progetto nasce dopo il successo dellestazioni verdi” già realizzate in Basilicata (Potenza superiore), in Abruzzo (Pescara Centrale) e in Lombardia (Brenna-Alzate) di cui replica la finalità: promuovere un turismo educativo, naturalistico, storico e culturale, recuperando le piccole stazioni ferroviarie impresenziate.

 

“Oggi nasce la prima green station del Veneto per iniziare anche in questa regione un nuovo processo di economia solidale che tenga conto dell’eccezionale importanza dei beni comuni  – dichiara Lorenzo Barucca, responsabile nazionale progetto GreenStations Legambiente –. Dalle stazioni d’Italia non presenziate, immenso patrimonio di questo Paese e dei territori, rilanciamo una visione ecologica della vita”.

 

La stazione veneta è punto di arrivo/partenza del percorso cicloturistico “GiraLivenza”, si connette al sistema delle ciclabili della Provincia di Treviso e, considerato il buon numero di treni che vi si fermano, si candida a diventare punto di sosta e d’interscambio treno+bici in un ottica di servizio e potenziamento del cicloturismo.

Il progetto punta a trasformare la stazione in un punto di riferimento per coloro che scelgono di muoversi alla scoperta del territorio. A partire da questo nuovo polo informativo e turistico saranno organizzate anche visite guidate del territorio, in collaborazione con gli operatori locali.

 

“Vogliamo contribuire alla creazione di una rete di ‘relazioni sociali’ del territorio a partire da queste strutture che nei decenni hanno evocato spostamenti, speranza, sogni di vita migliore. – continua Barucca-  La “green station” rappresentano un pezzo di economia civile che produce valori, come fiducia, capitale sociale, senso civico, solidarietà, assieme a valore economico e nuove opportunità, dal turismo, alla mobilità sostenibile rigenerando spazi non utilizzati”.