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Come cambiare le città e la qualità della vita con la green mobility

Mezzi di trasporto condivisi, veicoli elettrici, digitalizzazione dei servizi: questi alcuni degli elementi in grado di ridisegnare la vivibilità urbana

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Le proposte di Legambiente per la green mobility italiana

(Rinnovabili.it) – Sviluppare una nuova mobilità urbana intesa non solo come pura innovazione tecnologica, ma anche come un cambiamento di stili di vita e di servizi. È questo quello a cui auspica Legambiente nel suo volume Green Mobility – Come cambiare la città e la vita. Il libro è stato presentato oggi a Roma durante un evento organizzato dal Forum QualeMobilità, e offre una riflessione d’ampio respiro sul rapporto città-trasporti. La pubblicazione, curata da Andrea Poggio (responsabile mobilità sostenibile di Legambiente) è stata scritta da “esperti e rappresentanti delle industrie più innovative, esponenti di associazioni e rappresentanti delle istituzioni, tecnici e urbanisti, economisti e sociologi che propongono piani di lettura diversi ma straordinariamente convergenti”. Nelle pagine del volume si fa il punto sui processi di cambiamento e le differenze tra le esperienze, le potenzialità delle diverse soluzioni e della loro integrazione con l’obiettivo di portare idee e proposte alle nuove Camere e al governo.

 

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L’etichetta green mobility racchiude dunque diversi temi e soluzioni che trovano un raccordo nella capacità di migliorare la qualità della vita. Si va dall’elettrificazione della mobilità privata a sistemi di condivisone dei mezzi sempre più articolati e semplici da usare, dalla digitalizzazione delle informazioni e dei servizi a strade e piazze libere dalle auto e quindi sicure per gli spostamenti a piedi e in bici. 

Qualsiasi ulteriore riduzione dell’inquinamento – spiega Poggio – obbliga a un salto tecnologico e a cambiamenti importanti negli stili di mobilità: una quota crescente di veicoli (dal monoruota all’autobus) a zero emissioni, veicoli elettrici o a idrogeno, generati da fonti rinnovabili. Anche l’Europa dovrebbe introdurre ‘quote obbligatorie’ di mercato di veicoli elettrici, come fanno la Cina, la California e altri dieci stati USA”. In questo contesto, l’associazione del cigno verde ha precise richieste da presentare al governo che verrà: quote progressivamente crescenti di veicoli a zero emissioni per raggiungere al 100% dopo il 2030, divieti di circolazione sempre più severi per i veicoli con motore a combustione nei centri città (Firenze da 2020, Roma dal 2024) e poi in tutte le aree urbana inquinate (Milano dal 2015) e messa al bando definitiva di tutte le auto “fossili” entro il 2040.

 

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In Italia, ogni anno quasi 38 milioni di auto diesel e a benzina percorrono in media appena 12.000 chilometri con 1,5 persone a bordo. Legambiente propone che, entro il 2030, il 90% degli stessi viaggi sia soddisfatto da 18 milioni di veicoli elettrici che percorrano ciascuna 20.000 chilometri con 1,7 persone a bordo. “Per premiare l’efficienza  – aggiunge Legambiente – deve costare poco l’uso condiviso (passeggero/chilometro) e molto di più il possesso (bollo), il parcheggio parassitario, l’accesso nelle strade e nelle città congestionate. Tuttavia, sempre secondo l’analisi dell’associazione ambientalista, il carico fiscale complessivo del trasporto è destinato a crollare”.