(Rinnovabili.it) – C’è anche un (bel) po’ di Italia in Hyperloop, l’avveniristico mezzo di trasporto pensato da Elon Musk. Il celebre fondatore dell’azienda spaziale “SpaceX” e ceo della Tesla Motors, ha svelato l’idea del suo treno iper-veloce nel 2013, raccogliendo da subito l’interesse di diverse realtà commerciali. Ma l’obiettivo principale dell’imprenditore sudafricano non è mai stato quello di realizzare praticamente la sua idea, quanto quello di aiutare ad accelerare lo sviluppo di un prototipo di Hyperloop funzionante. Per questo motivo, SpaceX ha lanciato un concorso pubblico, dedicato agli studenti universitari e ai team di ingegneri indipendenti, e finalizzato alla progettazione e realizzazione della migliore capsula in cui dovrebbero viaggiare i passeggeri. E tra i vincitori del concorso fa capolino anche un team italiano, composto da gruppo di allievi di ingegneria della Scuola Superiore Sant’Anna e studenti dell’Università di Pisa. Il progetto con il quale sono stati selezionati, è focalizzato sul sistema di sospensioni della navicella, elemento imprescindibile per garantire sicurezza e comfort ai passeggeri.
Come funziona Hyperloop
Nell’idea originale, Hyperloop dovrebbe costituire un’innovazione senza precedenti nel settore dei trasporti veloci, riuscendo a percorrere i 610 km che separano Los Angeles da San Francisco in solo 30 minuti grazie ad una velocità media di crociera di oltre 1000 km orari. Per raggiungere una simile celerità, il concept sostituisce le tradizionali rotaie con dei tubi in cui capsule pressurizzate galleggiano su un cuscino d’aria. I “pod” sono in grado di sfrecciare alla velocità del suono nel tubo grazie ad una combinazione di magneti posti all’esterno e sulle pareti della galleria e ad una pressione dell’aria mantenuta bassissima per ridurre al minimo la resistenza al movimento.
Il gruppo italiano, che ha superato l’esame di una commissione internazionale composta da accademici e tecnici del settore dei trasporti, si è occupata di studiare un sistema di sospensioni efficace ed efficiente prendendo ispirazione da concezioni finora adottate in Formula1, in veicoli militari e nel mercato automobilistico di fascia più alta. Lo studio si è focalizzato sull’analisi delle performance del sistema di sospensioni in termini di confort e di sicurezza dei passeggeri, indagando dapprima le prestazioni ottenibili con un tradizionale sistema passivo, e implementando in seguito soluzioni tecnologiche innovative di tipo semi-attivo e attivo. Tali tecnologie, integrate nell’architettura del sistema, grazie a opportune strategie di controllo, permettono di migliorare in misura notevole le prestazioni ottenute.
Il team italiano vincitore
Luca Cesaretti, Lorenzo Andrea Parrotta, Emanuele Raffaele, Tommaso Sartor, Giorgio Valsecchi, Sandro Okutuga, Giulio De Simone – questi i nomi dei componenti del team italiano – presenteranno la loro soluzione innovativa alla Texas A&M University, la quarta università più grande degli Stati Uniti, in occasione del “Design Weekend” del 29 e 30 gennaio 2016. “Ci riteniamo molto soddisfatti del lavoro svolto sinora e dei risultati che abbiamo ottenuto – commenta Luca Cesaretti, team leader del gruppo di allievi ordinari di ingegneria della Scuola Superiore Sant’Anna e studenti dell’Università di Pisa – e confidiamo di presentare in Texas un progetto all’avanguardia, anche se il nostro gruppo è composto soltanto da studenti […] Saremo sotto i riflettori del mondo scientifico e questo per noi rappresenta un ulteriore stimolo per ripagare la fiducia che la Commissione di esperti ci ha accordato. Il bello della sfida inizierà dalla fine di gennaio”.
Quando sarà in funzione?
In una nota pubblicata a dicembre, la startup americana Hyperloop Technologies (una delle società interessate allo sviluppo dell’idea) ha annunciato che i test preliminari per il futuristico mezzo di trasporto partiranno nel 2016 nei pressi di Las Vegas. Nel dettaglio testato il primo prototipo in scala ridotta ma piena velocità sarà testato tra la fine di quest’anno e i primi mesi del 2017 su un tracciato lungo tre chilometri, con l’obiettivo di aver il sistema perfettamente funzionante entro il 2020.