Una giornata per promuovere l'uso delle due ruote dolci come strumento a sostegno dello sviluppo sostenibile, della salute e dell’inclusività
Il 3 giugno si celebra a giornata mondiale della bicicletta
(Rinnovabili.it) – Due secoli di storia alle spalle e non sentirli: nonostante i progressi tecnologi nel settore trasporti, la bici è ancora oggi il mezzo più sostenibile, economico, longevo che ci sia. Per celebrarne tutte queste caratteristiche le Nazioni Unite hanno dichiarato il 3 giugno la Giornata mondiale della bicicletta (World Bicycle day). L’appuntamento, giunto quest’anno alla seconda edizione, nasce da una proposta della World Cycling Alliance e mira a promuovere la consapevolezza e l’azione internazionale sul tema. Una giornata per incoraggiare le parti interessate a supportare l’uso delle due ruote dolci come strumento per promuovere lo sviluppo sostenibile, promuovere la salute e facilitare l’inclusione sociale. E per migliorare la sicurezza stradale e integrarla nella pianificazione e nella progettazione infrastrutturale.
“Migliorare le condizioni di pedono e ciclisti nelle nostre città è fondamentale se vogliamo raggiungere una mobilità sicura e accessibile a tutti”, spiega Diana Odero di UN-Habitat e autrice di Guidance on walking and cycling friendly streets. “Camminare e andare in bicicletta hanno molteplici vantaggi: migliorano la salute non rappresentano un rischio, non causano danni all’ambiente e forniscono un mezzo di trasporto gratuito o a basso costo. La designazione dello spazio stradale per pedoni e ciclisti in proporzione alla domanda di trasporto non motorizzato è fondamentale. È anche una delle azioni più convenienti per salvare centinaia di migliaia di vite”.
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Un discorso che vale soprattutto per l’Italia. Nonostante sia tra i principali produttori di bici al mondo (prima in Europa), il Belpaese fatica a far decollare la passione per i pedali. E il motivo principale sono le infrastrutture: oggi lo Stivale conta circa 20.000 km di piste ciclabile, di cui appena 4.100 km sono percorsi urbani, e molte di queste risultano essere frammentate o in cattive condizioni. Una promessa di progresso esiste ed è contenuta nel programma nazionale ciclovie turistiche che comprende i quattro percorsi individuati dalla Stabilità 2016 – Ciclovia del Sole, Ven-To, Acquedotto Pugliese e Grab – e i sei approvati con la Stabilità 2017 – Ciclovia del Garda, Ciclovia della Magna Grecia, Ciclovia della Sardegna, Ciclovia Trieste/Lignano Sabbiadoro/Venezia, Ciclovia Tirrenica e Ciclovia Adriatica. Si tratta di opere in parte già realizzate che dovranno essere completate grazie ai 361 milioni stanziati dal governo e adeguate a standard comuni in fatto di accessibilità, sicurezza e qualità.
I territori e le città d’italia più bikefriendly
In questo contesto, la Giornata mondiale della bicicletta mira a incoraggiare gli Stati membri delle Nazioni Unite a dedicare particolare attenzione alla bicicletta nelle strategie di sviluppo trasversali. E in questo 2019, la manifestazione si concentra in particolare su tutti quegli elementi che fanno amare la bicicletta.
Ovviamente esistono già oggi delle eccezioni che rappresentano dei fiori all’occhiello dell’Italia a pedali: si va dalle città con un’alta densità di piste ciclabili per abitante, come Ferrara, Reggio Emilia e Piacenza, a quelle in cui la bici è divenuta una buona abitudine quotidiana, come Bolzano, Pesaro o Treviso, più di un quarto della popolazione pedala per i propri spostamenti giornalieri per motivi di studio, lavoro e svago. Nel dettaglio 12 comuni hanno raggiunto da tempo performance di ciclabilità qualitativamente analoghe a quelle di altre realtà europee secondo i dati di Legambiente. E si concentrano quasi tutti nelle prime tre regioni bike-friendly: l’8,4 per cento della popolazione del Trentino Alto Adige usa la bici per coprire il tragitto casa-lavoro e lo stesso fanno il 7,8 per cento dei residenti in Emilia Romagna e il 7,7per cento di chi vive in Veneto. In questi tre territori si registrano le quote più elevate di ciclabilità anche lungo il percorso casa-scuola: in Emilia Romagna pedala il 9,3 per cento di alunni e studenti, in Veneto il 7,3 per cento, in Trentino Alto Adige il 6 per cento.