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Genova-Rotterdam: l’asse ferroviario utile e sostenibile

(Rinnovabili.it) – Sono una decina in Europa i progetti per la costruzione di corridoi ferroviari sostenibili, utilizzati per il trasporto merci a basso impatto ambientale. Per non essere da meno anche l’Italia vanta la possibilità di realizzare la tratta Genova-Rotterdam, chiamato anche “Corridoio dei due mari”. A ricordare l’importanza strategica di una tale infrastruttura lo studio realizzato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, in partenariato con l’ Ambasciata di Svizzera in Italia, che ha analizzato i tre aspetti della sostenibilità: economico, ambientale e sociale.

Sull’asse nord sud che attraversa l’Europa si trovano infatti le aree con maggiore densità di popolazione e con maggiore potenza industriale, che vanno dalla Ruhr in Germania, collegata a Francoforte e Stoccarda, fino alla Pianura Padana.

 

“In questi tempi di crisi economica e climatica – ha osservato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – è necessario ripensare il sistema dei trasporti quasi essenzialmente fondato sulla strada che causa livelli di emissioni atmosferiche, di incidentalità e di congestione insostenibili. L’Italia trasporta oggi solo il 7% di merci su ferro, e questo corridoio che ha come suoi punti di sbocco sul mare proprio i porti italiani di Genova, Savona e La Spezia, ha tutte le caratteristiche di un corridoio sostenibile e ad alte potenzialità di sviluppo”.

 

Trasferire il trasporto merci dalla gomma alla ferrovia oltre a garantire tempi di consegna più precisi, limita la congestione del traffico e il rilascio di inquinanti. Visto il continuo aumento del volume del trasporto merci in Italia, si ritiene necessaria l’intensificazione delle infrastrutture e l’adeguamento agli standard europei. “Puntare sull’asse ferroviario merci nord-sud significa non solo dare risposta sostenibile ad una domanda di trasporto merci in continua crescita, ma anche aiutare lo sviluppo dei nodi di Genova e Milano in un’ottica di potenziamento dei trasporti e della logistica, con un vantaggio importante in termini di capacità e competitività del nostro Paese” ha dichiarato l’AD di FSI Mauro Moretti.

Dallo studio si evince infatti che i traffici lungo la direttiva Genova-Rotterdam sono in costante crescita dagli anni ’80, toccando quota 24 milioni di tonnellate nel 2010, così come è cresciuta la presenza di vetture ai valichi di frontiera. Se si spostasse anche solo una parte di questo traffico su rotaia i benefici per l’ambiente sarebbero immediatamente conteggiabili attraverso la diminuzione annua delle emissioni di CO2 di 0,3 milioni di tonnellate, di NOX di 1000 tonnellate, di PM di 7 tonnellate e un risparmio energetico di 100.000 TEP.

 

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