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Il futuro della mobilità sostenibile è già presente

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(Rinnovabili.it) – Sostenibile, intelligente, integrata. Sono questi i pilastri su cui bisogna costruire la mobilità del futuro. Un compito da svolgere interpretando con intelligenza e portando a compimento quelle tendenze che già oggi innervano l’innovazione in questo settore. Queste le parole d’ordine attorno a cui ha ruotato l’incontro sui trasporti di domani organizzato da Rinnovabili.it alla “Maker Faire Rome – The European Edition 4.0”, il più grande evento europeo sull’innovazione. Durante l’evento di sabato 15 ottobre il direttore di Rinnovabili.it Mauro Spagnolo, con la partecipazione di Paolo Lanzoni di Mercedes Italia e di Fulvio Ferrari di Nissan Italia, hanno analizzato il futuro dei trasporti urbani, partendo dalle ultime innovazioni raggiunte per i veicoli, così come per le infrastrutture.

 

Smartphone su ruote

qqqL’innovazione tecnologica sta già cambiando radicalmente i nostri stili di vita. Uno dei punti fondamentali, il collante di una mobilità 4.0 sostenibile, intelligente e integrata, è la connettività. “Dobbiamo pensare alle auto intelligenti come a smartphone su ruote – afferma Mauro Spagnolo – Nel 2020 ci saranno 80 miliardi di oggetti connessi nel mondo tramite 1200 satelliti: grazie all’Internet delle Cose la mobilità urbana diventerà sempre più un dialogo tra noi e l’ambiente che ci circonda”.

L’intelligenza sarà infatti uno degli elementi trainanti del comparto che è pronto ad evolversi dagli attuali mezzi semi automatici a veri e propri gioielli tecnologici in grado di adattarsi alle esigenze dell’utente, rimanendo costantemente connessi. La tendenza principale sono ovviamente le driverless car, le auto senza pilota già in sperimentazione oggi in Europa e in America. “Secondo il MIT di Boston entreranno in commercio entro 5 anni”, chiosa il direttore di Rinnovabili.it ricordando che molti dei dispositivi dei futuri veicoli senza conducente sono già in commercio (assistenza alla frenata d’emergenza, cambio corsia, parcheggio automatico).

“Così l’auto è davvero integrata con la persona – precisa Paolo Lanzoni di Mercedes Italia, che ipotizza il 2030 come data di messa su strada definitiva delle driverless car – Si tratta di uno strumento per vivere meglio a bordo dell’auto. Un esempio: se non guido posso fare altro, scaricare la posta o organizzare la giornata”. “Abbiamo avviato la sperimentazione delle auto a guida autonoma proprio quest’anno, in Giappone – gli fa eco Fulvio Ferrari di Nissan Italia – Tra 4 anni saranno in grado di effettuare sorpassi e gestire gli incroci.

La mobilità sostenibile sarà elettrica

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Un futuro che è già incredibilmente presente, ma sul quale bisogna continuare a vigilare. Infatti la mobilità 4.0 deve evolversi nel rispetto dell’ambiente, ammonisce Spagnolo tracciando un quadro delle potenzialità delle auto elettriche e dei veicoli a idrogeno. “L’idrogeno è un vettore, uno strumento per gestire in modo intelligente la città – precisa il direttore di Rinnovabili.it – Se proviene da fonti fossili non cambia nulla, si spostano soltanto gli effetti nocivi”. Lo sguardo alla situazione italiana mette in luce le tante ombre, ma anche le potenzialità: “In Italia siamo assolutamente indietro per quanto riguarda il mercato di EV. Ma l’anno scorso il trend è stato del 34%: possiamo dire di essere alla vigilia di uno straordinario boom.

Una tendenza che diverse analisi a livello mondiale sembrano confermare: con le giuste politiche ed adeguati incentivi da noi potrebbe esserci almeno un milione di mezzi elettrici al 2020. Il sorpasso dell’elettrico sull’endotermico arriverà entro il 2030, ma sarà inizialmente circoscritto alle città densamente popolate e ad alto reddito come Londra e Singapore: in queste aree, gli EV potrebbero diventare il 60% di tutto il parco circolante in appena 15 anni.

In questo ambito le innovazioni sono molte: da Nikola One, l’autoarticolato di Nikola Motor che sfrutta un motore elettrico alimentato da fuel cell all’idrogeno, al record di autonomia stabilito dalla Opel Ampera-e appena presentata al Salone di Parigi (400 km con una sola ricarica), fino al treno a idrogeno testato in Germania e al tir elettrico che viaggia come un tram in Svezia, o ancora alle tecnologie di ricarica a induzione per auto private e per il trasporto pubblico.

Trasformazioni che Mercedes spinge verso l’integrazione fra trasporto privato e pubblico, tenendo al centro modelli di mobilità ormai imprescindibili come il car sharing e il car pooling. “In Germania abbiamo integrato 8 città, in pratica forniamo tutto ciò che riguarda il trasporto – commenta Lanzoni – Serve un nuovo modello di business e diventiamo venditori di mobilità, non di auto”. Per Nissan il futuro è senz’altro elettrico: “L’auto è una batteria su ruote, può diventare un sistema di accumulo collegato alla propria casa – aggiunge Ferrari – Un progetto che stiamo testando a Londra dallo scorso maggio con le prime 100 unità. In Italia invece il quadro normativo non lo consente ancora”.

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