Il sito francese, oramai in dismissione, potrebbe essere riconvertito nella prima fabbrica europea di auto elettriche firmate Tesla
(Rinnovabili.it) – Il primo impianto di produzione di auto elettriche Tesla in Europa potrebbe nasce dalle ceneri della centrale nucleare di Fessenheim, in Francia. A ventilare l’ipotesi è il ministro dell’ambiente e dell’energia Segolene Royal in persona, che in una recente dichiarazione alla stampa ha espresso tutto l’interesse a rendere realtà questa trasformazione. La centrale, situata presso la città di Fessenheim, in Alsazia possiede i due più vecchi reattori funzionanti del Paese e per questo motivo e per la sua posizione (al confine con Germania e Svizzera) è da tempo al centro di pesanti contestazioni.
Nel 2012, sotto la spinta dell’effetto Fukushima, il presidente François Hollande aveva promesso di fermarne l’attività entro la fine del suo mandato, nel 2017, salvo poi rimandare la chiusura 2018 lo scorso settembre. Il recente annuncio della Royal, d’essere disposta ad allungare la vita media delle centrali nucleari di dieci anni, non aveva fatto ben sperare, ma ora lo stesso ministro dà per certo lo stop di Fessenheim. “Sono favorevole alla trasformazione della centrale di Fessenheim, che verrà chiusa entro l’anno, in una fabbrica per le auto elettriche Tesla”, fa sapere il politico francese. “Il problema principale è la conversione del sito. La gente sta aspettando (…) si deve dare speranza al territorio. La mia idea (è) portare qui una fabbrica Tesla”.
Ed è sempre la Royal a rivelare di averne già parlato ad Elon Musk, che a sua volta le avrebbe confessato di essere ancora in dubbio tra Germania e Francia per la costruzione del suo primo stabilimento europeo. Il ministro francese dell’ambiente e dell’energia ha anche affermato di avere in programma “entro dieci giorni, un incontro con i dirigenti di Tesla”. Se il progetto dovesse andare in porto si tratterebbe di un bel colpo per la Francia: la nazione già oggi possiede il più grande mercato di auto elettriche in Europa, merito anche della favorevoli politiche governative che offrono bonus fino a 10mila euro per l’acquisto di un veicolo elettrico.