(Rinnovabili.it) – Con il nuovo anno sono arrivate anche le nuove normative che da ieri regolamentano le emissioni dannose prodotte dall’aviazione. Ad essere tassate saranno gli inquinanti rilasciati dalle compagnie del continente sia durante i voli continentali sia intercontinentali che così entrano ufficialmente a far parte dell’ETS (emissions trading scheme), il sistema di scambio delle emissioni.
Da ieri quindi tutte le compagnie aree che atterreranno o partiranno da aeroporti del Vecchio Continente dovranno necessariamente acquistare e vendere quote di emissioni per compensare l’inquinamento prodotto durante le tratte. Una decisione questa che ha fatto e sta facendo discutere le compagnie aree mondiali, soprattutto cinesi e statunitensi, che più volte hanno inviato l’Europa a rivedere la direttiva posticipandone l’entrata in vigore.
Accusata da America e Canada di violare diversi principi di diritto internazionale tra cui la Convenzione di Chicago relativa all’aviazione civile internazionale, il Protocollo di Kyoto e l’Accordo cosiddetto open skies stipulato tra l’Europa e i paesi membri con l’adesione degli Stati Uniti l’Europa ha comunque potuto dare il via al nuovo regime di scambio a seguito della delibera dell’Alta Corte di Giustizia britannica che conferma la validità della Direttiva.
Consumatori sempre più attenti all’impatto green dei propri acquisti tengono anche conto delle conseguenze ambientali dei propri spostamenti e sono oramai consapevoli che l’intero comparto aereo influisce al livello mondiale con una percentuale del 5% sull’inquinamento totale. Il timore diffuso è che la nuova tassa possa tradursi in un aumento dei costi delle tratte a carico del cittadino. Pare infatti che per i voli a breve raggio l’aumento del biglietto equivarrà a circa 2,40 euro mentre per i viaggi a lungo raggio l’aumento toccherà un massimo di 12 euro
Il nuovo regime a difesa dell’ambiente e delle risorse è stato studiato partendo dalla certezza che le emissioni del comparto sono destinate a crescere con lo sviluppo delle economie in via di sviluppo, la nascita di nuove compagnie e la necessità crescente di spostarsi attraversando i continenti con la prospettiva che nel 2014 i viaggiatori diventeranno almeno 3,3 miliardi.