Il programma prevede “una copertura capillare in tutte le regioni italiane”, isole comprese. Accanto ai “tradizionali” charger point Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), debutta la colonnina intelligente "quick"
(Rinnovabili.it) – Dalla ricerca tecnologica agli sviluppi pratici: il piano per la mobilità elettrica presentato oggi dall’Enel, non lascia nulla al caso. La strategia con cui la società intende crescere nel settore dell’e-mobility ha solide radici nel presente ma guarda lontano. Per la precisione, fino al 2022, anno in cui i punti di ricarica firmati Enel, sul suolo nazionale, saranno circa 14mila. Abbastanza da assicurare una copertura capillare su tutto il territorio, permettendo di viaggiare da Nord a Sud, senza quella che oggi viene chiamata “range anxiety”, l’ansia di restare a secco di energia.
La strada da percorrere in questi 5 anni è quella descritta nel Piano nazionale per l’installazione delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici, i cui contenuti principali sono stati spiegati stamane dall’Amministratore Delegato di Enel Francesco Starace e il Direttore della Divisione Globale e-Solutions Francesco Venturini.
“Il mondo energetico sta attraversando una profonda fase di cambiamento che coinvolge tutti i suoi aspetti e apre grandi opportunità grazie allo sviluppo di nuove tecnologie, come quelle legate alla e-mobility, che cambiano le abitudini delle persone, migliorandone la vita quotidiana all’interno e all’esterno delle aree urbane”, ha esordito l’a.d. “L’auto elettrica rappresenta un’incredibile opportunità di business che va capita, senza timori reverenziali, e intercettata nella sua valenza, e nel nostro caso, dal momento che ci occupiamo di elettricità, assolutamente aiutata”.
Come? Investendo nello sviluppo di una rete di ricarica che copra tutte le Regioni italiane, isole comprese. Per l’operazione saranno stanziati tra i 100 e 300 milioni di euro, risorse che serviranno a portare l’infrastruttura Enel dalle attuali 900 colonnine a più di 2.500 nel 2018, circa 7mila nel 2020 e infine alle 14mila colonnine nel 2022. L’80 per cento dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine (il 21% sara dedicato alle grandi aree metropolitane) mentre il restante 20 per cento sarà nelle zone extraurbane e nelle autostrade, per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio.
Il Piano si svilupperà su due livelli, uno pubblico ed uno privato: da un lato la società collaborerà con i Comuni e le Regioni interessate, investendo direttamente nelle infrastrutture, dall’altro fornirà un contributo – che potrà arrivare fino al 65% dell’investimento – ai soggetti privati (Pmi, liberi professionisti e lavoratori autonomi, esercizi commerciali e Gdo) che vorranno partecipare al progetto.
Accanto ai “tradizionali” charger point Fast (50 kW) e Ultra Fast (150 kW), per la ricarica veloce nelle zone extraurbane, nel piano mobilità elettrica debutta anche “quick”, nuova colonnina urbana intelligente. Progettata da Marco Susani e Defne Koz, quick nasce con l’obiettivo di aumentare le possibilità di interazione con il cliente: integrando funzionalità tecnologiche come wireless, Bluetooth, WiFi e NFC (Near Field Communication), abilita nuovi servizi per i proprietari di auto elettriche, permettendo una gestione più semplice e veloce. “Si tratta – spiega la società in una nota stampa – di funzionalità possibili grazie alla piattaforma in Cloud, Electro Mobility Management System (EMM), che permette il monitoraggio e la gestione di tutte le postazioni da remoto”.
L’Autodromo di Vallelunga sarà il quartier generale di questa innovazione: qui sarà realizzato inoltre il primo polo tecnologico Enel in Italia per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni per la mobilità elettrica che aggregherà istituti di ricerca e startup che operano nel settore.