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Lotta alle emissioni: in Ue servono 26mila stazioni di rifornimento per camion sostenibili

staztione rifornimento camion elettrico

Entro il 2030 la Commissione europea prevede un taglio del 30% nelle emissioni di CO2 da parte di mezzi pesanti.

 

(Rinnovabili.it) – Nel mese di gennaio 2019 è previsto l’inizio dei lavori presso la Commissione europea per varare un nuovo regolamento che disciplini le emissioni inquinanti dei veicoli pesanti sul territorio dell’Ue. Una misura che dovrebbe abbattere del 15% il contributo di CO2 di camion e veicoli commerciali entro il 2025 e del 30% entro il 2030 anche grazie all’incentivo alla mesa in strada di mezzi alimentati a energia elettrica, ibrida o a gas. Ma qual è la situazione delle infrastrutture di ricarica destinate a questa tipologia di veicoli? La rete autostradale europea è pronta per accogliere mezzi pesanti sostenibili?

 

Per fare il punto sulla situazione, la European Automobile Manufactures Association (ACEA) ha stilato un rapporto che collezioni le stazioni di ricarica sparse sul suolo europeo attrezzate a ospitare mezzi pesanti elettrici, a idrogeno o a gas.

 

Secondo le stime ACEA, per garantire gli standard previsti dal regolamento europeo entro il 2030, occorrerebbe installare almeno 6 mila punti di ricarica per camion elettrici con potenza superiore ai 500 kW e ulteriori 20 mila per veicoli con potenza inferiore, per un totale di 26 mila nuovi punti di approvvigionamento.

 

Il fabbisogno di stazioni di ricarica Credit: ACEA
Il fabbisogno di stazioni di ricarica Credit: ACEA

 

I mezzi pesanti raramente possono utilizzare le infrastrutture dedicate alle normali auto a causa della maggiore potenza e impiego di energia elettrica. Stesso discorso vale per le stazioni di ricarica per veicoli alimentati a idrogeno: in questo caso, ad essere carente è la pressione di erogazione del liquido. Attualmente, in Ue, meno di 10 stazioni dispongono di strumentazione adeguata a rifornire camion alimentati a idrogeno, mentre l’ACEA stima in almeno 1.000 i punti di riferimento necessari a centrare gli obiettivi del nuovo regolamento.

 

>>Leggi anche Lotta alle emissioni o incentivi al trasporto elettrico: l’Ue al bivio mobilità<< 

 

 

Per quanto riguarda l’alimentazione a gas naturale (in forma compressa o liquida), l’ACEA segnala una discreta diffusione ma lamenta una distribuzione ancora troppo squilibrata.

Un allarme, quello dell’associazione dei produttori, che mira a influenzare le scelte della Commissione europea: “I politici devono essere consapevoli di questa allarmante situazione nel momento in cui stabiliscono obiettivi di CO2 per i mezzi pesanti, dal momento che questi dipendono, a loro volta, da una massiccia impennata nella vendita di veicoli alimentati ad energia sostenibile – ha spiegato il segretario generale di ACEA Erik Jonnaert – Gli obiettivi andrebbero decisi in sinergia e dovrebbero essere accompagnati d un programma per implementare infrastrutture dedicate ai mezzi pesanti sul territorio europeo. Non si può pensare di investire in mezzi sostenibili se non si ha la possibilità di alimentarli”.

 

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