L'intesa prevede il prolungamento della deroga alla partecipazione al mercato ETS per i voli intercontinentali da e per l'UE fino al 2016 e trasparenza sull'utilizzo dei ricavi delle vendite all'asta delle quote
(Rinnovabili.it) – Novità sulle emissioni del trasporto aereo europeo. Le norme sulle quote di CO2 dell’aviazione riguarderanno solo i voli interni all’Unione Europea fino alla fine del 2016. Dal 2017 in poi saranno applicate a tutti i voli da e per gli scali europei. E’ quanto hanno deciso in questi giorni gli eurodeputati d’intesa con la presidenza greca del Consiglio UE. “I negoziati sono stati molto difficili, ma alla fine, ci siamo riusciti. Per l’ambiente questo accordo è preferibile rispetto alla posizione del Consiglio, ed anche migliore rispetto alla proposta della Commissione”, ha commentato il deputato Peter Liese (PPE, DE) al termine dell’incontro tra i vertici europei. “L’elemento principale del compromesso riguarda il campo di applicazione. Il sistema di scambio di emissioni sarà di nuovo applicato pienamente dopo il 2016. Il Parlamento non poteva accettare la richiesta del Consiglio di sospendere il piano fino al 2020. La prossima riunione dell’International Civil Aviation Organization (ICAO) si terrà nel 2016, e se non riuscirà allora a raggiungere un accordo globale, nessuno potrà giustificare il mantenimento di tale deroga per altri quattro anni”, ha aggiunto Liese.
I deputati non avevano nascosto una certa preoccupazione per il mancato rispetto della attuale normativa ETS a livello dei Ventotto. Prima dell’inizio delle trattative, l’Assemblea di Strasburgo aveva infatti sottolineato come la Decisione “Stop the clock” (la proposta di derogare temporaneamente all’attuazione della Direttiva ETS per specifiche tipologie di voli) non fosse stata applicata nella sua interezza da tutti gli Stati membri. Nel dettaglio ai sensi della Decisione “Stop the clock”, gli Stati membri non adottano misure nei confronti degli operatori aerei che non abbiano comunicato le emissioni verificate in relazione al traffico aereo oggetto di deroga per il periodo 2010-2012, e/o che non abbiano restituito le quote relative al traffico aereo oggetto di deroga per l’anno 2012. Durante i negoziati, i deputati hanno anche ottenuto l’inserimento nella normativa di disposizioni che impongano agli Stati membri di riferire su come vengono spesi i ricavi della vendita all’asta delle quote. Le somme raccolte – che dovrebbero venir impiegate unicamente per effettuare interventi di contrasto al climate change – saranno riportate su rapporti dettagliati stilati periodicamente dai ventotto.