Norme più rigorose in tutto il mondo potrebbero ridurre drasticamente la mortalità prematura legata alle emissioni inquinanti di breve durata
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha identificato l’inquinamento atmosferico come uno dei più grandi fattori di rischio a livello mondiale di morte prematura, responsabile di oltre 3,2 milioni di decessi nel solo 2010. Il problema è particolarmente acuto nelle regioni in rapido sviluppo di Cina e India e nei mercati emergenti, oggi responsabili della maggior parte delle emissioni inquinanti dei veicoli e degli impatti sulla salute che ne derivano. Lo studio mostra come, se non dovessero essere messi sotto controllo tali inquinanti in questi Paesi, il numero di morti premature aumenterà del 50 per cento tra oggi e il 2030.
Le rigorose normative attuate in Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia e Corea del Sud si sono dimostrate altamente efficaci nel frenare l’inquinamento dei trasporti su strada. Controllando le emissioni di composti nocivi come gli ossidi di azoto,gli ossidi di zolfo e il particolato, la legislazione di queste regioni permetterà infatti di ridurre la mortalità prematura fino del 90 per cento sotto i livelli del 2000. “Questa analisi dimostra chiaramente come combustibili e veicoli più puliti stiano salvando vite umane negli Stati Uniti e in Europa”, ha dichiarato Dan Greenbaum, presidente della Health Effects Institute e Presidente del Consiglio della ICCT. “E’ il momento di estendere questi benefici a il resto del mondo”. Il rapporto stabilisce una tabella di marcia per la politica globale volta ad modificare in modo significativo i trend regionali di inquinamento e di mortalità, accelerando la diffusione delle normative sui veicoli low emission e sulla qualità del carburante.