Dal 1° settembre 2020 entrerà in vigore il nuovo regolamento sull’omologazione delle auto
(Rinnovabili.it) – Mai più frodi e imbrogli sulla sicurezza e le emissioni auto. È quanto si augura oggi il Parlamento europeo approvando il nuovo regolamento relativo all’omologazione e alla vigilanza del mercato dei veicoli a motore. “Si tratta – spiega il relatore Daniel Dalton (ECR, UK) – di una risposta forte a livello europeo” allo scandalo emissioni auto. “Queste nuove norme renderanno le automobili più sicure e pulite e, insieme ai test sul rilascio di gas a effetto serra, garantiranno che non si ripeta più un altro Dieselgate”.
Il provvedimento, a cui manca ancora il sì formale del Consiglio della UE, entrerà in vigore il 1 settembre 2020, dando dunque ampiamente tempo a industria e Stati membri per adeguarsi. Da questa data in poi le nuove regole obbligheranno ogni Paese europeo a effettuare un numero di controlli minimo sulle auto in circolazione nelle loro strade (una ogni 40.000 nuove registrazioni), indipendentemente dal luogo originale di omologazione. E almeno il 20 per cento dei test dovranno riguardare specificatamente le emissioni.
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Il regolamento disciplina anche l’applicazione di un nuovo regime di controlli per garantire che le automobili rimangano entro i limiti di emissione per tutto il loro ciclo di vita. A tal fine, i centri di prova o “servizi tecnici” saranno revisionati regolarmente in maniera indipendente. I proprietari di automobili saranno rimborsati qualora dovessero essere obbligati a effettuare riparazioni sui propri veicoli, in caso di non rispetto delle norme, a meno che il costruttore non ne decida il ritiro.
Si mira in questo modo a rafforzare l’indipendenza dei controlli e a prevenire i conflitti di interesse, facendo chiarezza sulle responsabilità delle autorità statali, dei centri di test e degli organismi di vigilanza del mercato.
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Sebbene durante i colloqui del trilogo sia stata strattaciata l’ipotesi di creare un’autorità di controllo europea, il nuovo regolamento dà potere alla Commissione europea di esaminare il lavoro svolto da ogni autorità nazionale d’omologazione auto ogni cinque anni, effettuando controlli e ispezioni sui veicoli per verificarne la conformità. In caso di violazioni, l’esecutivo potrà infliggere sanzioni amministrative fino a 30.000 euro per ogni mezzo non conforme. Come ricordava Julia Poliscanova “Dopo oltre due anni dopo dalla scoperta USA dell’imbroglio Volkswagen, possiamo finalmente dire che l’Europa avrà un sistema migliore per tenere sotto controllo gli imbroglioni”. Ma la vera prova è quella pratica e per sapere se le norme avranno effetto si dovrà aspettare il 2020. “Se la Commissione europea non manterrà una stretta salda sui regolatori nazionali e non controllerà il loro lavoro in modo solido e regolare, il dieselgate si ripeterà di nuovo”.