Tra target al 2020, supercrediti e limiti imposti, si accende la diatriba tra chi vorrebbe rispettare quanto stabilito dall’Unione e chi aspira ad avere maggiori libertà
Secondo il portavoce della VDA, Eckehart Rotter, infatti, il limite imposto dall’Unione ai produttori automobilistici di poter fabbricare non più di 20.000 mezzi più emissivi della media dovrebbe essere arginato e i produttori europei dovrebbero poter disporre di supercrediti per potersi muovere più liberamente. Immediata la reazione di chi, dall’altra parte della barricata, accusa la VDA di non volersi uniformare a quanto stabilito in materia e di rendere meno ambiziosi i target europei. Secondo la consigliera europea ai trasporti (di Greenpeace), Franziska Achterberg, la proposta dalla VDA potrebbe sfasare l’obiettivo europeo al 2020 di 10 grammi, facendo alzare la media europea a 105 grammi di carbonio per chilometro al 2020. Divisa pure la Commissione: per Connie Hedegaard, Commissario al Clima, i supercrediti richiesti dai produttori andrebbero limitati; per il Commissario all’Energia, Günther Oettinger, invece, il tetto di 20.000 auto per produttore è comunque troppo basso, soprattutto per le case automobilistiche più grandi; ma c’è anche chi crede che i supercrediti potrebbero avere altri vantaggi e fungere da stimolo tecnologico.