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Emissioni auto: 4 Stati membri chiedono all’UE limiti più impegnativi

I ministri dell'ambiente e dei trasporti di Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi e Svezia hanno inviato una lettera all’Esecutivo europeo proponendo un aiuto per la definizione di "stimolanti nuovi obiettivi per il 2025"

Emissioni auto: 4 Stati membri chiedono all’UE limiti più impegnativi

 

(Rinnovabili.it) -E’ stata una dura battaglia ma alla fine la lotta alle emissioni ha avuto la meglio sulle pressioni delle case automobilistiche: entro il 2021, infatti, tutte le nuove auto vendute in Europa dovranno emettere in media non più di 95 grammi di anidride carbonica per chilometro (calcolato sul 100% della gamma). Un obiettivo ambizioso nonostante le scappatoie inserite per non far protestare troppo il settore dell’automotive, come nel caso dei supercrediti, un sistema di premialità per i modelli più puliti (come quelli elettrici e ibridi plug-in) che porterà notevoli vantaggi nel conteggio totale delle emissioni. Ma per il per 2025? Come si muoverà l’Unione europea una volta superato il primo step? In attesa di sapere se si aprirà nuovamente un lungo capitolo di negoziazioni e discussioni, i ministri dell’ambiente e dei trasporti di Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi e Svezia hanno inviato una lettera all’Esecutivo europeo proponendo un aiuto per la definizione di “stimolanti nuovi obiettivi per il 2025″.

 

Un’azione peraltro non isolata, dal momento che il giorno seguente alla missiva dei quattro Stati membri, anche un gruppo di europarlamentari ha scritto alla Commissione per chiedere la conferma della pubblicazione dei target 2025 alle emissioni auto entro il 2016. La loro lettera sottolineava come l’esecutivo si fosse impegnato a valutare un range di tagli tra i 68 e i 78 g di CO2 al km.

 

In ogni caso, è altamente probabile, che la risposta dell’industria auto europea non sia molto diversa da quella presentata in tutti questi anni. Erik Jonnaert, segretario generale dell’Associazione delle case automobilistiche europee (ACEA), ha già commentato che tutti gli obiettivi futuri dovranno tener conto di una prospettiva globale “di salvaguardia della competitività dell’industria”. A preoccupare forse sono anche i nuovi test di consumi ed emissioni più realistici  – i cosiddetti WLTP – attualmente in fase di studio e che se approvati (la data prevista è il 2017) imporrebbero un significativo riconteggio dei dati emissivi.