(Rinnovabili.it) – Non tutte le compagnie aree sono uguali in termini di impatti ambientali e se si è davvero preoccupati per la propria impronta ecologica sarebbe bene scegliere con cura l’aereo prima di prenotare un volo. Questo il consiglio dell‘International Council on Clean Transportation (Ictt), l’organizzazione no profit indipendente le cui indagini hanno fatto scoppiare nei mesi passati il caso Dieselgate. L’Ictt torna a studiare le emissioni dei trasporti, concentrandosi stavolta su quelle dell’aviazione, settore che da solo è responsabile di oltre 700 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. In altre parole nella graduatoria dei grandi emettitori si meriterebbe un bel settimo posto, subito dietro alla Germania. E le previsioni stimano che questi dati triplicheranno entro il 2050.
In un’analisi ad hoc, l’ente ha confrontato l’efficienza del carburante aereo, e quindi l’intensità di carbonio, delle prime 20 compagnie sulle rotte transatlantiche tra Nord America ed Europa nel 2014. Il risultato è una classifica unica nel suo genere, che premia e bacchetta al tempo stesso l’industria aeronautica. In media le rotte transatlantiche rilasciano una tonnellata di CO2 per passeggero.
Esistono però differenze notevoli tra i vari vettori, legate per lo più agli anni della flotta, alla configurazione interna, al fattore di carico e ai sistemi di risparmio di carburante. Si scopre così che la compagnia più efficiente è la Norwegian Air Shuttle che percorre 40 km con un litro di carburante per ogni passeggero con la sua flotta. Le tre compagnie aeree meno efficienti sono invece Lufthansa, SAS e British Airways: insieme sono state responsabili di un quinto dei chilometri transatlantici percorsi. L’Alitalia con la sua 11esima posizione (al pari con Iberia e American Airlines) si colloca sotto la media: percorre 31 km con un litro di carburante a passeggero.
“Il fatto che le forze di mercato e l’efficienza del carburante non siano ben allineate, mette in luce la necessità di politiche per ridurre le emissioni su queste rotte”, ha commentato il co-autore Daniel Rutherford. “La scelta della compagnia con cui si vola fa la differenza, se si è preoccupati per il clima”.