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IMO: nuovi obiettivi di efficienza energetica per le navi

efficienza energetica navale

 

Si alza il futuro indice per l’efficienza energetica navale ma il settore è già oggi più avanti

(Rinnovabili.it) – Più rigide le norme sull’efficienza energetica navale. A sancire l’inasprimento regolatorio è stato il Comitato per la protezione dell’ambiente marino (MEPC) dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) riunitosi la scorsa settimana, a Londra, per continuare il lavoro sulle emissioni del comparto. L’obiettivo è riuscire a raggiungere la metà del secolo avendo dimezzato i gas serra, così come stabilito nella strategia di riduzione delle emissioni adottata nell’aprile 2018  (leggi anche Trovato l’accordo internazionale per ridurre le emissioni marittime).

Per non mancare il target, il comparto dovrà rivedere completamente tipologia di carburanti e alimentazione ma anche l’efficienza dei consumi.

 

Ed è proprio su questo ultimo aspetto che si concentrano alcuni dei risultati della 74a sessione del MEPC. Il comitato ha, infatti, rivisto il proprio Energy Efficiency Design Index (EEDI), una misura tecnica che richiede un livello minimo di efficienza energetica nei motori per tonnellata trasportata a seconda del tipo di nave e delle sue dimensioni. Secondo quanto rivelato dalla Reuters, la bozza dell’accordo riporta per le nuove navi portacontainer un miglioramento dell’efficienza del 50% entro il 2022, rispetto al precedente target del 30% al 2025.

Le nuove navi mercantili, i mezzi a GNL e le navi da crociera ibride (diesel-elettriche) dovranno invece raggiungere un incremento del 30% entro il 2022.

 

Il risultato è stato ben accolto dal Consiglio internazionale sui trasporti puliti secondo cui la mossa potrebbe ridurre le emissioni di CO2 di circa 750 milioni di tonnellate dal 2022 al 2050, pari a circa il 2% di tutte le emissioni prodotte dalla navigazione internazionale in quello stesso periodo.

La decisione dell’IMO di alzare e stringere gli obiettivi di efficienza energetica navale per alcune nuove imbarcazioni è un passo modesto ma necessario per combattere i cambiamenti climatici”, ha dichiarato Dan Rutherford, direttore del programma marino dell’ICCT.

Tuttavia, gli ambientalisti hanno sottolineato come tali target siano già stati superati da alcune nuove navi e che l’ambizione debba necessariamente essere portata più in alto.

 

La riunione del MEPC ha anche adottato alcune modifiche dell’allegato II della Convenzione MARPOL relative ai residui del carico e alle acque di lavaggio delle cisterne (contenenti prodotti galleggianti persistenti ad alta viscosità e/o con elevato punto di fusione), al fine di ridurre l’impatto ambientale

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