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Ecobus e ferrovie, parte attuazione del Pnrr con il via libera a 860 milioni

Sono i primi entrare nel pacchetto trasporti sostenibili. Gli schemi di decreto del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) Enrico Giovannini sono stati approvati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Il totale viene suddiviso in 600 milioni per l'acquisto di nuovi autobus ecologici per il trasporto pubblico locale e 260 milioni per potenziare e rinnovare le ferrovie gestite dalle regioni

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di Tommaso Tetro

(Rinnovabili.it) – I primi entrare nel pacchetto trasporti sostenibili sono ecobus e ferrovie, con il via libera a 860 milioni di euro che di fatto mette in moto l’attuazione del Pnrr. Gli schemi di decreto del ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) Enrico Giovannini sono stati infatti approvati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Il totale di 860 milioni viene suddiviso in 600 milioni per l’acquisto di nuovi autobus ecologici per il trasporto pubblico locale e 260 milioni per potenziare e rinnovare le ferrovie gestite dalle regioni. Con questi provvedimenti – viene spiegato – inizia l’attuazione di parte del Pnrr finanziata dal Fondo complementare, che arriva a 30 miliardi, di cui 9,7 miliardi gestiti dal Mims.

“Per la prima volta non si finanziano più autobus diesel – osserva Giovannini – con questo decreto intendiamo dare due segnali importanti: il primo è che abbiamo la capacità di realizzare tempestivamente i progetti; il secondo è che le risorse sono destinate a interventi che vanno nella direzione della sostenibilità, per rendere le città più vivibili, meno inquinate, in grado di offrire servizi migliori ai cittadini. Il trasporto pubblico locale è un elemento importante che influisce sulla qualità della vita delle persone, lavoratori, studenti, famiglie”.

Per quanto riguarda gli ecobus, i 600 milioni dovranno essere spesi nel periodo che va dal 2022 al 2026; gli autobus dovranno essere a basso impatto ambientale e adibiti al trasporto pubblico extraurbano e suburbano, con alimentazione a metano, elettrica o a idrogeno. E’ anche possibile destinare fino al 15% delle risorse per interventi di riconversione a gas naturale dei mezzi a gasolio Euro 4 e Euro 5. Il 50% dei fondi è destinato alle Regioni del Sud. La Regione con la quota maggiore di assegnazione di risorse è la Campania con oltre 64 milioni di euro; segue la Lombardia con circa 61 milioni, la Sicilia con 56,5 milioni, la Puglia con 47,4 milioni, il Lazio con 47 milioni. Si potranno comprare anche altre attrezzature, tra cui quelle per il trasporto delle biciclette (fino a un massimo del 5% del costo complessivo del veicolo). Sul versante ferrovie gestite dalle regioni, finanziate con 260 milioni, l’80% sono destinati al Meridione. Le risorse possono essere utilizzate per il potenziamento, l’ammodernamento e il miglioramento della sicurezza delle ferrovie regionali, essenziali per i collegamenti dei pendolari e degli studenti.

L’auspicio del ministro è che “le regioni si attivino in tempi rapidi per utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione. Nella ripartizione dei fondi abbiamo tenuto conto delle particolari esigenze del Sud, dove il problema della vetustà del parco autobus è maggiormente sentito. I progetti del ministero non prevedono solo interventi per lo sviluppo dell’alta velocità ma il rafforzamento dei collegamenti territoriali per ridurre le disuguaglianze tra le diverse aree del Paese a vantaggio della qualità della vita delle persone”. Inoltre Giovannini fa presente che “dall’inizio della pandemia sono stati stanziati 2,74 miliardi per sostenere l’efficace programmazione dei trasporti pubblici locali e regionali. Il governo lavora su questi temi da alcuni mesi”.