EasyJet ha annunciato oggi l’intenzione di compensare le emissioni di carburante con 25 milioni di sterline l’anno. Critica l’ONG Transport & Environment, secondo la quale le compagnie aeree dovrebbero concentrarsi di più sulla riduzione delle emissioni
Per EasyJet la compensazione sarebbe soltanto una soluzione temporanea: bisogna investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie come carburanti green e velivoli elettrici
(Rinnovabili) – EasyJet compenserà le emissioni di carbonio di tutti i suoi voli con 25 milioni di sterline l’anno. Ciò farà della low cost britannica la prima compagnia aerea “zero carbon” al mondo.
“Il cambiamento climatico è un problema globale“, ha dichiarato il CEO Johan Lundgren. “Noi di EasyJet abbiamo deciso di affrontare questa sfida scegliendo di compensare le emissioni di carbonio dal carburante utilizzato per tutti i nostri voli a partire da oggi. In questo modo, ci impegniamo a operare voli a emissioni nette pari a zero”
La compagnia ha spiegato che le compensazioni saranno calcolate attraverso schemi accreditati dagli standard di verifica Gold Standard e VCS basandosi su 3.157 kg di CO2 per ogni chilogrammo di carburante utilizzato.
Per quanto positiva, la compensazione delle emissioni di carbonio rimane comunque oggetto di critiche da parte di numerose associazioni ambientaliste, secondo le quali la soluzione altro non sarebbe che una strategia utile a consentire che i clienti, sollevati dalle proprie responsabilità, continuino a consumare ed inquinare.
In risposta all’annuncio di EasyJet, Andrew Murphy, direttore del settore aviazione per la ONG Transport & Environment, ha affermato infatti che le compagnie aeree devono concentrarsi sulla riduzione delle emissioni piuttosto che sulla compensazione. “Le compagnie aeree pagano gli altri in modo da poter continuare a inquinare e questa non è una soluzione al problema climatico. Decenni di crescita incontrollata delle emissioni da parte delle compagnie aeree mostrano che i governi – ha aggiunto Murphy – devono intensificare e regolare l’impatto sul clima dell’aviazione, ponendo fine ai privilegi fiscali del settore e imponendo carburanti puliti”.
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In un’intervista realizzata da Today di BBC Radio 4, Lundgren ha però insistito sul fatto che, al momento, la compensazione risulti una risposta valida alla sfida climatica: ”Non penso si tratti semplicemente di “greenwashing” e, al contrario, ritengo che tutti riconoscano che la compensazione del carbonio funzioni”. “Molte persone – ha aggiunto Lundgren – vogliono volare e se scelgono di farlo, vogliamo essere una delle scelte migliori che possono prendere”.
Nonostante ciò, EasyJet ha comunque ammesso che si tratta solo di una misura temporanea e provvisoria e che la rotta da seguire risulterà inevitabilmente essere quella della ricerca, dello studio e dell’adozione di tecnologie in grado di rendere i voli davvero sostenibili.
Dai carburanti a propulsione verde agli aerei completamente elettrici, l’industria aeronautica è infatti impegnata nella ricerca di soluzioni innovative e realmente capaci di ovviare al problema emissioni: la stessa Easyjet ha firmato un accordo con il produttore Airbus per un progetto di ricerca congiunta sugli aerei ibridi, sostenendo inoltre gli sforzi di Wright Electric per la progettazione di un aereo a corto raggio completamente elettrico. La compagnia aerea ha anche esortato i governi a fare la propria parte, migliorando l’efficienza dello spazio aereo e fornendo incentivi fiscali per voli e innovazione più efficienti.
L’aviazione – lo ricordiamo – rappresenta attualmente circa il due per cento di tutte le emissioni globali di CO2, ma si prevede che la quota del settore delle emissioni globali aumenterà drasticamente nei prossimi anni.
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