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DPCM Incentivi auto, cosa prevede il decreto 2022

Il provvedimento destina 650mln per gli anni 2022-2023-2024, come incentivi all'acquisto di veicoli commerciali, auto e moto a basse emissioni. Ma non mancano le critiche. M5S: "I bonus penalizzano l’elettrico e favoriscono la diffusione di veicoli più inquinanti"

DPCM Incentivi auto 2022
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Le novità introdotte dal DPCM Incentivi auto

(Rinnovabili.it) – “Gli incentivi per l’acquisto di veicoli a zero o basse emissioni rappresentano una spinta molto significativa verso la mobilità sostenibile, oltre a supportare un settore che nell’ultimo periodo ha manifestato segnali di sofferenza”. Con queste parole il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha dato il benvenuto al DPCM Incentivi Auto 2022, il nuovo decreto di supporto ai trasporti nazionali. Il provvedimento è stato approvato in Consiglio dei Ministri il 6 aprile e al suo interno sono contenute le nuove regole e risorse in materia di ecobonus per la mobilità.

 La misura ha diversi anni alle spalle e fin dall’inizio ha legato il suo destino ad un rinnovo annuale. Il nuovo intervento dell’esecutivo mira a ridisegnare e strutturare gli incentivi su più anni, agendo contemporaneamente su auto, veicoli commerciali e motocicli. Nel dettaglio il DPCM Incentivi Auto destina 650 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024. E introduce la possibilità di rimodulare i bonus, in futuro, in base all’evoluzione tecnologica del settore.

Ma non tardano ad arrivare le critiche. Deputate e Deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Ambiente, Attività produttive e Trasporti hanno fatto notare come nel provvedimento esista un trattamento diseguale tra veicoli elettrici e quelli con motore endotermico. “Le auto a motore termico ricevono un contributo maggiore rispetto al passato, mentre paradossalmente si dimezza il contributo all’elettrico. Si abbassa anche la fascia di prezzo incentivabile per le auto elettriche, riducendo quindi le possibilità di scelta in un segmento in cui il prezzo di listino è mediamente più alto, mentre al contrario si innalza il limite di prezzo per le automobili inquinanti, quelle a combustione”.

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AUTOMOBILI – Il decreto stabilisce una serie di incentivi per l’acquisto di nuovi veicoli M1, veicoli a motore destinati al trasporto di persone, aventi almeno quattro ruote e un massimo di otto posti a sedere oltre al sedile del conducente. I sussidi sono concessi soltanto alle persone fisiche ma una percentuale sarà esplicitamente riservata alle società di car sharing. Nel dettaglio:

  • Per i veicoli M1 elettrici (fascia di emissioni 0-20 g/km) è possibile richiedere un contributo di 3mila euro, con un prezzo di vendita fino a 35mila euro + Iva. L’ecobonus può essere incrementato di altri 2mila euro, rottamando contestualmente un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di incentivi auto è finanziata con 220 milioni nel 2022, 230 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024.
  • Per i veicoli M1 ibridi plug-in (fascia di emissioni 21-60 g/km) è possibile richiedere un contributo di 2mila euro, con un prezzo di vendita fino a 45 mila euro + Iva. L’ecobonus può essere incrementato di altri 2mila euro, rottamando contestualmente un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di incentivi auto è finanziata con 225 milioni nel 2022, 235 milioni nel 2023 e 245 milioni nel 2024;
  • Per i veicoli M1 endotermici a basse emissioni (fascia di emissioni 61-135 g/km) è possibile richiedere un contributo di 2mila euro, con un prezzo di vendita fino a 35mila euro + Iva. Ma solo a patto di procedere con la contemporanea rottamazione di un’auto omologata in una classe inferiore ad Euro 5. Questa categoria di incentivi auto è finanziata 170 milioni nel 2022, 150 milioni nel 2023 e 120 milioni nel 2024.

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VEICOLI COMMERCIALI – Il DPCM Incentivi auto riserva 45 milioni in tutto per l’acquisto di mezzi delle categorie N1 e N2, ossia categoria N1, veicoli per il trasporto merci a 4 ruote con massa rispettivamente fino a 3,5 t e 12 t. L’ecobonus è riservato a  piccole e medie imprese, comprese le persone giuridiche, “esercenti attività di trasporto di cose in conto proprio o in conto terzi”. Il decreto riconosce un contributo:

  • di 4.000 euro per i veicoli N1 fino a 1,5 tonnellate;
  • di 6.000 euro per i veicoli N1 fino a 3,5 tonnellate;
  • di 12.000 euro per i veicoli N2 fino a 7 tonnellate;
  • di 14.000 euro per i veicoli N2 superiori fino a 12 tonnellate.

In tutti e quattro i casi il sussidio è concesso previa rottamazione di un veicolo omologato in una classe inferiore ad Euro 4.

MOTOCICLI – Per i ciclomotori e motocicli termici, nuovi di fabbrica (categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e, L7) l’atto prevede, a fronte di uno sconto del venditore del 5%, un contributo del 40% del prezzo d’acquisto e fino a 2500 euro con rottamazione. Questa categoria di ecobonus è finanziata con 10 milioni nel 2022, 5 milioni nel 2023 e 5 milioni nel 2024.