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Doppie colture, la via sostenibile del biogas

Un nuovo studio mostra che le produzioni agricole possono essere incrementate in modo netto e sostenibile grazie all’introduzione delle colture di integrazione

Doppie colture, la via sostenibile del di biogas

 

(Rinnovabili.it) – La strada del biogas sostenibile passa necessariamente dalle buone pratiche agricole. Una di queste è la rotazione dei terreni con doppia coltura durante i mesi invernali. Secondo lo studio effettuato da Ecofys per il CIB – Consorzio Italiano Biogas, le produzioni agricole possono essere incrementate in modo netto e sostenibile grazie all’introduzione delle colture di integrazione, creando un modello promettente per ottenere biomasse aggiuntive senza ricadute negative sull’utilizzo dei suoli o per le produzioni alimentari.

 

L’indagine si è concentrata su un caso studio in Nord Italia, dove viene coltivato mais da insilare come coltura estiva dedicata al foraggio, e triticale, sempre da insilare come coltura di copertura invernale da destinare al digestore. Il digestato, il prodotto finale della digestione anaerobica ricco di nutrienti, ritorna al suolo. Gli esperti hanno analizzato quanta biomassa addizionale viene così prodotta e quali impatti essa abbia sui nutrienti presenti nel terreno, sull’erosione del suolo, sulla disponibilità di acqua, sulla biodiversità dell’ecosistema dell’azienda agricola ed anche sul bilancio di carbonio. Lo studio usa una metodologia pubblicata sul sito web della DG Energia della Commissione Europea.

 

I risultati hanno identificato questo sistema agricolo come promettente sotto tutti questi aspetti: le produzioni di colture foraggere e colture addizionali per il digestore sono incrementate; questo porta ad una crescita di redditività per l’azienda agricola senza la necessità di ridurre le produzioni alimentari esistenti e senza generare impatti negativi a livello ambientale. In ogni caso, si consigliano nuove ricerche a ulteriore conferma. Il biogas addizionale può essere trasformato in biometano e quindi utilizzato per i trasporti e il riscaldamento, oltre che per produrre energia elettrica.

 

Vedere come il biometano possa essere prodotto a basso costo con impatti positivi sull’ambiente e senza rischi sul cambio d’uso del suolo, è incoraggiante”, ha dichiarato Daan Peters, Senior Consultant per le bioenergie in Ecofys e principale autore dello studio. “Soprattutto tenendo conto del fatto che la richiesta di bio-carburanti in questo momento è sempre più in crescita per gli obiettivi di decarbonizzazione del settore dei trasporti. Sarà eccitante vedere come questo modello potrà essere applicato in Europa”