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DL Aiuti ter, cosa prevede il testo per trasporti e infrastrutture

DL Aiuti ter testo
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Gli interventi contro il caro energia per i trasporti nel testo del DL Aiuti ter

(Rinnovabili.it) – Non solo elettricità e gas. Il testo del DL Aiuti ter riporta novità anche sul fronte trasporti, altro grande settore colpito dalla crisi energetica. Misure fortemente attese per ammortizzare i rialzi di prezzo dei carburanti, assieme a nuovi interventi anche per le infrastrutture nazionali.

Accanto ai sostegni offerti a imprese, cittadini e servizio sanitario, il Decreto Aiuti ter tende una mano al trasporto pubblico locale e all’autotrasporto. Come? Con 200 milioni di euro, divisi in parti uguali fra i due comparti e con cui far fronte ai maggiori costi del carburante nel terzo quadrimestre dell’anno 2022 rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2021.

Il provvedimento conferma anche fino al 31 ottobre 2022 la riduzione delle accise sui carburanti e dell’aliquota IVA applicata sul gas naturale per autotrazione; e stanzia 10 milioni di euro per rafforzare il cosiddetto “bonus trasporti”,  contributo fino a 60 euro per acquistare un abbonamento ai mezzi pubblici; locali, regionali e interregionali. Abbonamento mensile o annuale. Il buono, che può essere pari fino al 100% della spesa da sostenere, dovrà in ogni caso essere richiesto entro il 31 dicembre 2022.

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Non solo. Come spiegato nei giorni scorsi dal Ministro alle infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, nel Dl Aiuti ter “vengono ulteriormente accelerate le procedure per la realizzazione di interventi infrastrutturali, così da superare le difficoltà indotte dal caro dei materiali di costruzione”. Il testo introduce una procedura preferenziale per l’assegnazione delle risorse aggiuntive del “Fondo per l’avvio delle opere indifferibili” agli interventi di miglioramento dell’accessibilità e della sicurezza delle strade, inclusa la manutenzione straordinaria. Stesso discorso per i lavori di riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica finanziati dal Piano Nazionale Complementare. “E viene introdotta una importantissima norma riferita al settore del trasporto marittimo, che evita un contenzioso con la Commissione europea sul regime fiscale degli armatori italiani e un significativo aggravio dei relativi conti economici”.

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