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Dal Cib uno studio sul ‘biometano fatto bene’

Il documento analizza lo sviluppo della filiera bioenergetica in Italia per diffondere un sistema di generazione a gas naturale in ambito elettrico e termico

(Rinnovabili.it) – E’ stato presentato ieri a Roma, il documento Position Paper del CIB (Consorzio italiano biogas), che promuove il progetto “Biometano fatto bene” per lo sviluppo di una filiera bioenergetica italiana (a basse emissioni di CO2) legata alla diffusione di un sistema di generazione a gas naturale in ambito elettrico e termico nel nostro Paese. Il documento in particolare – realizzato da un gruppo di lavoro a cui aderiscono, oltre al Cib, anche Agroenergia-Confagricoltura, Aiel, Confederazione Italiana Agricoltori, Assogasmetano, Ngv System Italia, Cogena, Crpa e Itabia – mira ad evidenziare le opportunità derivanti dall’immissione del biometano nella rete del gas naturale per un utilizzo più efficiente dell’energia (ad es. la cogenerazione ad alto rendimento) oltre ad altri molteplici vantaggi, tra cui la facilità di “stoccaggio” e, in combinazione con altre misure, il potenziale supporto alle fluttuazioni elettriche del “sistema centralizzato” causato dagli allacci degli impianti eolici e solari.

Infine, l’utilizzo stesso del biometano nell’autotrazione consentirà di ridurre l’intensità di emissioni di carbonio anche nel settore dei trasporti, riducendo in modo significativo il fabbisogno di biocarburanti prodotti con materie prime importate per il rispetto degli obblighi al 2020 previsti dalla Direttiva 2009/28/CE. Secondo Piero Gattoni, del Cib “il biometano  è una fonte rinnovabile che entro il 2030 può valere 8 miliardi di metri cubi prodotti l’anno: quanto l’attuale produzione di gas naturale in Italia.” “Si tratta di numeri importanti – prosegue Gattoni – che entro il 2020 potranno essere raggiunti già al 65%.”