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T&E: i costruttori auto frenano l’elettrico per vendere più diesel e benzina

T&E denuncia la strategia perseguita dai costruttori di automobili in Europa: frenare la vendita di veicoli elettrici per incentivate - finché c’è tempo - quella di automobili diesel e benzina. La prova in una lettera inviata alle concessionarie KIA

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Credit: Santeri Viinamäki (CC BY-SA 4.0)

KIA Motor “obbliga” le concessionarie a vendere auto diesel e benzina attraverso restrizioni alla vendita di elettriche e ibride

(Rinnovabili.it) – Finché c’è tempo – cioè fintanto che le nuove normative in fatto di emissioni non entreranno in vigore nel 2020  bisogna vendere più diesel e benzina possibili. Per riuscirci, è necessario frenare la vendita di ibride ed elettriche. Questo, in sintesi, il “piano” delle Case automobilistiche, “smascherato” dall’ONG T&E con una prova riguardante KIA Motors.

Secondo l’associazione, in una lettera inviata all’intera rete di concessionari KIA in Spagna, il direttore della pianificazione e della logistica, Javier Casado, avrebbe infatti esortato i concessionari a posticipare la fatturazione di veicoli a zero emissioni (elettrici e ibridi) a partire dal 1 ottobre, ritardandone la registrazione al 1 novembre: tutti “questi obblighi” – si legge nella lettera – sono “inevitabili” e devono essere rispettati “senza eccezioni”. Le “restrizioni alle vendite saranno eliminate dal 1 ° gennaio 2020”.

 

Non ha dubbi Julia Poliscanova, responsabile dei veicoli a zero emissioni per T&E: ”I produttori di automobili hanno più volte denunciato l’assenza di domanda di auto elettriche, sostenendo che i loro clienti non erano intenzionati ad acquistare veicoli a basse o a zero emissioni. La realtà però è ben diversa: sono state le stesse case a frenare le vendite di tali veicoli al fine di spremere fino all’ultima goccia il mercato delle auto diesel e benzina. Questa lettera ne è la riprova”.

 

T&E aveva già precedentemente denunciato la strategia dei costruttori, evidenziando da una parte la limitata scelta di modelli completamente elettrici – nel  2018 ne sono stati lanciati meno che nel 2017 – e, dall’altra, i ritardi – compresi tra i 6 e i 12 mesi – con cui questi sono stati immessi sul mercato. “Le case automobilistiche in Europadichiarava Lucien Mathieu, analista della mobilità elettrica per T&E – guardano alle auto elettriche come ad un male necessario per conformarsi alle nuove normativa e le prove dimostrano come ne abbiano soppresso la fornitura e le vendite nel 2018 nel tentativo di proteggere il loro business con i veicoli diesel. Nel frattempo – aggiungeva   Mathieu – la Cina sta andando avanti e persino l’America di Trump ha superato l’Europa grazie al boom di vendite registrato da Tesla”. 

 

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Volenti o nolenti, il trend dovrebbe comunque cambiare a partire dal prossimo anno: l’analisi condotta da T&E stima infatti che nel 2020 le vendite di veicoli elettrici in Europa saranno circa il 5% (con un intervallo del 3 -7%), ed intorno al 10% (intervallo 5-12%) nel 2021. Secondo la modellazione di T&E, l’ultimo veicolo a benzina o diesel dovrebbe essere venduto nei primi anni ’30 del 2000, così da permettere all’UE di rispettare gli impegni presi a Parigi per il raggiungimento delle emissioni zero nel 2050.