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Convenzione delle Alpi: l’Italia ratifica il Protocollo trasporti

Pepe (FareAmbiente): “Bene approvazione da parte della Camera. Si prosegua a tutto spiano verso la mobilità sostenibile”

(Rinnovabili.it) – Dopo anni d’attesa anche l’Italia ratifica il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, allineandosi così a quanto già fatto da Austria, Germania, Liechtenstein, Francia e Slovenia. Il documento internazionale, approvato ieri dalla Camera dei Deputati, chiede ai Paesi alpini di impegnarsi a ridurre gli effetti negativi e i rischi derivanti dal traffico nelle Alpi a un livello tollerabile per l’uomo, per la fauna, flora e habitat naturale. Per farlo le nazioni firmatarie dovranno attuare una serie di misure volte a migliorare l’efficacia e l’efficienza dei trasporti al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile e tutelare gli interessi della popolazione residente.

 

Per trovare un equilibrio fra esigenze di mobilità e tutela sanitaria ed ambientale, le Parti contraenti si impegnano ad attuare una gestione razionale e sicura dei trasporti nel contesto di una rete di trasporti integrata, coordinata e transfrontaliera. In tal senso il trattato internazionale suggerisce misure quali il passaggio a vettori con minore impatto ambientale, la promozione del trasporto pubblico locale e il trasferimento del trasporto merci da strada a rotaia.

“Esprimo piena soddisfazione per l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, che da anni giaceva tra le scartoffie di Montecitorio”, ha commento Vincenzo Pepe presidente nazionale di FareAmbiente – Movimento ecologista europeo. “È da far riflettere – continua Pepe – che mentre da una parte tante associazioni gioiscono per l’approvazione di tale accordo, dall’altra si oppongono alla costruzione di nuove linee ferroviarie come per esempio della Tav, che consentirebbe di spostare tantissimo traffico commerciale dalla gomma al ferro”.

Nato nell’ottobre 2000 e firmato da tutte le Parti contraenti a eccezione dell’Unione Europea, il Protocollo è stato deve ancora essere ratificato da Monaco e Svizzera.

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