Secondo l’azienda britannica BP, il mercato delle colonnine di ricarica rapida raggiungerà in breve tempo la redditività del rifornimento fossile
(Rinnovabili.it) – Le colonnine di ricarica rapida per auto elettriche potrebbero presto diventare più redditizie rispetto a una pompa di benzina. E a dirlo è un big del petrolio. Secondo il colosso britannico BP, infatti, a breve il “business del fast charge” diventerà più remunerativo rispetto alla vendita di benzina o gasolio. Ripagando gli ingenti investimenti versati finora nel settore dalle grandi aziende energetiche.
“Se penso al confronto tra un pieno di carburante e a una ricarica rapida – ha spiegato alla Reuters Emma Delaney, responsabile clienti e prodotti di BP – ritengo che ci stiamo avvicinando al punto in cui i fondamentali aziendali della seconda superano la prima”. Merito di una tecnologia in grado di ridurre sempre più i tempi di attesa alle stazioni di rifornimento ma anche dello sviluppo di nuove politiche di e-mobility. “Non manca molto al momento in cui il ritorno economico sarà uguale” ha aggiunto Delaney. “Il forte aumento della domanda di caricabatterie rapidi in Gran Bretagna e in Europa ha già portato i margini di profitto a essere molto simili”.
Ovviamente l’attenzione della società è tutta orientata sulla propria offerta che conta già oggi 11.000 stazioni di ricarica per veicoli elettrici. L’obiettivo a medio termine (2030) di BP è arrivare a 70.000 punti di ricarica veloce. A titolo di confronto, la Shell mira invece ad avere 500.000 punti di ricarica in tutto il mondo entro il 2025 ma la tecnologia di punta sarà quella lenta a bassa tensione.
Stando alle stime aziendali, la divisione non dovrebbe diventare redditizia prima del 2025, ma su base marginale, la rete di stazioni fast charge BP è già vicina ai livelli registrati dalla benzina. Delaney non ha rivelato dettagli su profitti e perdite in questo settore, né ha voluto ipotizzare quando il profitto complessivo dell’attività potrebbe eclissare il carburante tradizionale.
“Storicamente, molti operatori hanno lottato per fare soldi con la ricarica dei veicoli elettrici”, ha affermato Adrian Del Maestro, direttore di PwC Strategy& parlando alla Reuters. La spinta all’espansione dei punti di ricarica per veicoli elettrici da parte dei colossi petroliferi mira anche a mantenere un forte flusso di clienti nelle stazioni di servizio e nei relativi negozi. “Stiamo assistendo a una corsa da parte degli operatori, comprese le major petrolifere, per acquistare immobili e costruire infrastrutture, con l’obiettivo di generare futuri ricavi”, ha aggiunto Del Maestro.