Dal 1° gennaio 2018, gli armatori sarebbero obbligati a monitorare le emissioni per ogni imbarcazione e per ogni viaggio
(Rinnovabili.it) – Il Comitato dei Rappresentanti Permanenti ha confermato oggi l’intesa raggiunta con l’Europarlamento durante il trilogo informale del 18 novembre: per le emissioni di CO2 delle navi è tempo di nuove norme. Ad oggi il trasporto marittimo internazionale è l’unico mezzo della mobilità che non figura nella politica dell’Unione europea per ridurre le emissioni climalteranti. Escluso da qualsiasi “pacchetto”, il settore però continua a contribuire con una parte rilevante all’inquinamento globale. La nuova normativa comunitaria, su cui è stato trovato oggi l’accordo finale, servirà a rimuovere questa lacuna, introducendo per la prima volta un nuovo sistema di monitoraggio, rendicontazione e verifica delle emissioni di CO2 prodotte dalle navi.
In sostanza il nuovo regolamento migliorerà le informazioni sulle emissioni relative al consumo di combustibili e sull’efficienza energetica delle navi, per analizzare trend di inquinamento e performance. “L’accordo raggiunto tra il Parlamento e il Consiglio – spiega il ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti – ha un grande valore politico e tecnico: con il nuovo regolamento che istituisce un meccanismo di monitoraggio, rendicontazione e verifica delle emissioni marittime, l’Europa dà un follow-up agli impegni del Quadro Clima-Energia 2030. Questo accordo ci consente di svolgere un ruolo influente nei negoziati nell’ambito dell’Organizzazione marittima internazionale, al fine di trovare soluzioni ambiziose che combinino la tutela ambientale con lo sviluppo”. Le nuove regole dovrebbero riguardare le navi sopra le 5.000 tonnellate di stazza lorda. Dal 1° gennaio 2018, gli armatori sarebbero obbligati a monitorare le emissioni per ogni imbarcazione e per ogni viaggio. Inoltre la Commissione europea dovrebbe pubblicare una relazione annuale per informare il pubblico e consentire una valutazione sullo stato attuale dell’arte.