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CO2 automobili, gli Stati membri si accordano su un taglio del 35%

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Delusione per il compromesso al ribasso sul regolamento CO2 automobili

(Rinnovabili.it) – Il nuovo regolamento europeo sulla CO2 di automobili e furgoni deve imporre, entro il 2030, una riduzione del 35 per cento delle emissioni a tutti i nuovi veicoli leggeri. Questo quanto chiedono oggi i ministri dell’ambiente europei rispetto il testo normativo elaborato dalla Commissione. Una posizione condivisa raggiunta dopo oltre 13 ore di colloqui in cui l’Austria – alla presidenza dell’UE fino alla fine di dicembre 2018 – ha fatto dal collante tra due fazioni in aperto contrasto: quella rappresentata dalla Germania, preoccupata per le ricadute del provvedimento sul suo comparto auto, con il sostegno delle nazioni dell’Europa orientale, contro quella degli “ambiziosi”, Paesi come Italia, Francia e Olanda e Irlanda che chiedevano tagli più aspri.

Nello specifico, il governo tedesco si è seduto al tavolo dei negoziati sostenendo la stessa proposta elaborata dall’esecutivo, ossia un taglio della CO2 automobili del 30 per cento, da applicare a tutte le nuove flotte entro il 2030, rispetto ai 2021 livelli. I secondi avevano scelto invece di allinearsi con la posizione già approvata dal Parlamento europeo, sostenendo l’obiettivo del – 40 per cento (leggi anche Meno 40% di CO2: Strasburgo dice la sua sulla direttiva emissioni auto).

 

Lo stesso ministro dell’Ambiente Sergio Costa, prima della riunione, aveva ricordato la posta in gioco. “Io sto rappresentando l’Italia e cercheremo di alzare il più possibile la percentuale di riduzione delle emissioni. È una sfida importantissima che ci riguarda tutti, perché l’aria che respiriamo riguarda ognuno di noi e la salute nostra e del Pianeta”. Una sfida che diventa ancor più importante alla luce di un dato di fatto: il settore trasporti UE è l’unico in cui le emissioni stanno ancora crescendo.

 

Tuttavia il pressing tedesco ha fatto centro e, nonostante gli avvertimenti del Report IPCC sulla necessità di irrobustire l’azione climatica, dalla riunione di Lussemburgo i Ventotto sono usciti con un compromesso al ribasso: un taglio del 35 per cento entro il 2030. A convincere i Paesi dell’Est Europa sarebbe stato un emendamento inserito all’ultimo mimuto, che consentirebbe una contabilità diversa dei veicoli ecologici negli Stati in cui il mercato delle auto a basse emissioni è inferiore al 60% rispetto alla media del blocco.

L’accordo raggiunto permetterà già a partire da oggi, di iniziare i colloqui a tre – Consiglio, Parlamento e Commissione – sul nuovo regolamento.

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