(Rinnovabili.it) – La Germania ce l’ha fatta. Le pressioni esercitate in queste settimane per riaprire l’accordo europeo sulla nuova normativa per le emissioni auto, hanno colpito nel segno. Gran Bretagna, Polonia, Spagna e Ungheria hanno deciso di appoggiare la posizione di Berlino, ritirando il sostegno alla nuova legge e riaprendo di fatto l’intesa raggiunta lo scorso giugno dalla presidenza di turno irlandese con Europarlamento e Commissione Ue. Al centro della discussione c’è il nuovo e temutissimo target emissivo che limiterebbe la CO2 delle nuove auto a 95 grammi per km per il 2020.
E’ stata così rinviata, data ancora da destinare, la votazione dei ventotto Ministri dell’Ambiente europei che avrebbero invece dovuto dire la loro lo scorso 15 ottobre. “Non è una questione di principi, ma di come associare la protezione del clima con la flessibilità e competitività necessarie per proteggere l’industria automobilistica in Europa”, ha commentato il ministro dell’Ambiente tedesco Peter Altmaier. “Sono convinto che possiamo trovare una soluzione e possiamo trovarla nelle prossime settimane”. Per l’Italia si tratta, invece, di “un’occasione mancata”, come ha affermato il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando. “Dopo 4 mesi dall’accordo, caratterizzato da realismo e ambizione, é arrivato il momento di dare seguito a quanto deciso – ha detto durante il dibattito pubblico – mantenendo un elevato livello di ambizione”. Ecco perché l’Italia sostiene l’opportunità di “finalizzare l’accordo” dando mandato alla presidenza lituana a procedere su questa strada senza modifiche.