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Clini testa l’ibrido che manca alla Fiat

Il ministro dell’ambiente sperimenterà per sei mesi la nuova Toyota Prius ibrida ricaricabile e chiede un rafforzamento della relazione tra istituzioni e aziende per incrementare progetti innovativi

(Rinnovabili.it) – Riflettori puntati sulla mobilità elettrica al Ministero dell’Ambiente. Corrado Clini sperimenterà in prima persona, per i prossimi sei mesi, l’ultima evoluzione della tecnologia ibrida per le 4 ruote. Il Presidente e CEO di Toyota Motor Italia Massimo Gargano lo scorso venerdì ha consegnato al Ministro l’ultimo prodotto “eco” lanciato sul mercato, una Prius Plug-in in grado di percorrere con la propulsione elettrica oltre 25 km. Nel dettaglio, il veicolo – che entrerà così nel parco delle automobili di servizio a basso impatto ambientale – richiede per una ricarica completa 90 minuti e una normale presa di corrente da 230 volt.

In occasione della cerimonia di consegna, Clini ha sottolineato l’importanza di “rafforzare la relazione tra istituzioni e aziende per incrementare progetti di sperimentazione e test su strada delle nuove tecnologie a basso impatto ambientale”, per approfondire la conoscenza delle soluzioni di mobilità disponibili e implementare piani sostenibili in linea con le esigenze reali del paese. Ed è proprio l’ibrido una delle soluzioni che appare convincere maggiormente il ministro, anche a fronte dei fortunati esempi che oggi sono a capo dell’industria elettrica.

Proprio partendo dallo spunto offerto da quelle case automobilistiche oggi molto avanti rispetto all’Italia negli investimenti e nelle produzioni, Clini ha bacchettato la strategia portata avanti in questi anni dal gruppo Fiat, poco disposto secondo il ministro, a collaborare con il governo sul fronte dell’e-mobility. “Marchionne – ha commentato Clini – si dovrebbe ricordare, anche se non era lui l’ad, che alla fine degli anni ’90 il governo finanziò Elasis per sviluppare l’auto ibrida, la multipla gas ed elettrica, che erano migliori dell’ibrido Toyota. Ma Fiat decise che il prodotto non era interessante per il mercato. Fiat ha deciso di uscire da questa linea, fu una scelta di prospettiva. Invece oggi tutti puntano sull’ibrido. Audi, Bmw e Citroen lavorano sull’auto elettrica. La Cina produrrà un milione di queste auto nel 2015. Fiat vuole rimanere in Italia: evviva, sulle tecnologie ibride io credo che si possa lavorare”.