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Clini: auto elettrica, evitare gli errori commessi col pv

(Rinnovabili.it) – Sul fronte della mobilità elettrica l’Italia ha una partita ancora tutta da giocare. Ma deve fare in fretta per recuperare gli errori commessi sinora e non ripercorre gli sbagli fatti con il fotovoltaico. A parlare delle possibilità dell’e-mobility nostrana è il ministro dell’ambiente Corrado Clini, a margine del convegno “L’auto elettrica ama il green”. L’evento, organizzato da Asso Energie future e dall’Assessorato alla Mobilità e ambiente del Comune di Milano,  si è prestato a fornire una giornata di riflessione in merito alle possibilità sul campo, agli scenari che si potrebbero aprire e al ruolo delle pubbliche amministrazioni nella scelta di una vera mobilità alternativa.

I dati, quelli emersi dal convegno, parlano da soli. Riuscire a portare la relazione auto nuove/e-car ad un rapporto di 5 a 1 nell’arco dei prossimi 9 anni, vorrebbe dire riuscire ad ottenere per il 2020 un risparmio di oltre 5 miliardi di litri di benzina e quasi 6 milioni di tonnellate in meno di CO2 ed assicurando l’integrazione delle fonti rinnovabili nei sistemi di ricarica.

“L’auto elettrica sta diventando un prodotto significativo, anche se di nicchia, per i sistemi urbani”, ha commentato Clini. “Ci sono grandi case automobilistiche europee che stanno investendo su questo e spero che anche l’Italia riesca a consolidare una propria capacità produttiva”. Un consolidamento necessario soprattutto per evitare che si replichi quanto già successo con il fotovoltaico. “Siamo diventati importatori di moduli fotovoltaici, piuttosto che cogliere l’occasione degli incentivi per stimolare la produzione nazionale”, ha spiegato il ministro, ha osservato il ministro invitando a prendere in considerazione quanto oggi avviene in Cina. Quello che ormai si è affermato sulla scena mondiale come il più grande mercato automobilistico in Cina (20 milioni di mezzi l’anno) non abbassa la guarda e continua a puntare in alto mirando ad arrivare, entro il 201, a un milione di auto elettriche. Operazione, questa, continua Clini “cui stanno partecipando molte imprese internazionali e vorrei vi partecipasse anche l’Italia”.

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