Realizzata dalla start up NextEV, Nio EP9 è un bolide elettrico in grado di raggiungere una velocità massima di 313 km/h
(Rinnovabili.it) – Il futuro dell’auto elettrica potrebbe essere “made in China”. E non solo perché il mercato cinese ha già nel 2015 sorpassato quello statunitense con oltre 331mila e-car vendute (circa il triplo rispetto all’anno precedente), divenendo il numero uno al mondo. La Commissione nazionale per le riforme ha alzato il tiro e racchiuso l’ambizione futura del Paese in un documento che riporta i prossimi obiettivi di Pechino: istallare, entro l’anno 2020, 2mila stazioni che ricarichino 5 milioni auto elettriche.
In questo lungimirante piano un ruolo fondamentale lo ha l’automotive nazionale: attualmente, infatti, il 95 per cento dei veicoli venduti sono prodotti da aziende locali e alcuni dei più celebri tycoon della Repubblica Popolare, compreso Jack Ma di Alibaba, stanno versando importanti somme nello sviluppo del comparto, sostenendo nuove aziende e start up locali. Come la NextEV, giovane società cinese che ha svelato oggi a Londra due interessanti novità: il nuovo marchio Nio, e la prima hypercar del brand, la EP9. Il bolide, secondo quanto afferma la stessa NextEV, è l‘auto elettrica più veloce al mondo. Il mese scorso ha battuto sulla pista di Nürburgring il record che era della Porsche 918 Spyder, percorrendo 20.8 km in sette minuti, cinque secondi e dodici centesimi.
Nio EP9 è dotata di quattro motori elettrici che sviluppano un megawatt di potenza (quindi 1.360 CV) e 1480 Nm di coppia, ed alimentano due batterie agli ioni di litio, raffreddate ad acqua e posizionate lateralmente. Può accelerare da 0 a 100 in 2,7 secondi, con una velocità massima di 313 km/h. L’autonomia dichiarata è di 427 chilometri, ma ha bisogno di 45 minuti per “fare il pieno”. La vettura è stata progettata per essere in grado di adattarsi “alla più recente tecnologia di guida autonoma”, e utilizza un interior design “interattivo, digitale e intelligente”.
Inizialmente ne sono previsti appena sei esemplari, commercializzati esclusivamente in Cina al non proprio popolare prezzo di 1,1 milioni di euro ciascuno. La startup è stata finanziata da Tencent e possiede già un titolo in Formula E.