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Camion: l’UE proporrà un obiettivo di riduzione emissioni del 30%

camion

 

La nuova proposta di direttiva sulle emissioni dei camion scontenta ambientalisti e industria

(Rinnovabili.it) – Conto alla rovescia verso la nuova direttiva comunitaria sulle emissioni di CO2 dei camion (leggi anche Una nuova direttiva europea per tagliare le emissioni dei mezzi pesanti). La proposta ufficiale sarà adottata domani, 16 maggio, e costituirà il primo passo per recuperare quel ritardo normativo accumulato nei confronti di Paesi come gli USA, il Canada, il Giappone e addirittura la Cina.

L’Unione Europea è stata la prima grande potenza a mettere dei limiti al carbonio ai suoi trasporti; nonostante ciò il settore dei mezzi pesanti è il grande escluso dalle leggi europee: nessuno standard, nessun obbligo, pur rappresentando un quarto delle emissioni del traffico stradale europeo.

 

A colmare questa lacuna sarà, per l’appunto, la nuova proposta di direttiva che l’esecutivo pubblicherà domani. Le prime indiscrezioni sul testo vogliono un obiettivo di riduzione del 30 per cento per le emissioni di CO2 dei camion da raggiungere entro il 2030. A questo impegno la Commissione avrebbe aggiunto anche un target intermedio del 15% per il 2025 e un sistema di incentivi, sotto forma di crediti, per premiare i produttori che investiranno maggiormente in tecnologie a basse emissioni di carbonio.

Secondo le stime elaborate da Bruxelles, si riuscirebbe così tagliare almeno 54 milioni di tonnellate di anidride carbonica dalle emissioni del Blocco nel prossimo decennio.

 

Una buona base di partenza che non soddisfa tuttavia nessuna delle parti in causa. Da un lato ci sono gli ambientalisti che assieme alla Francia e altri Stati Membri vorrebbero vedere l’esecutivo UE osare di più, possibilmente con un obiettivo di riduzione di CO2 di almeno il 24% per il 2025 e del 34-45% per il 2030. Dall’altra c’è ovviamente l’industria che sottolinea come la Commissione europea stia tentando di trasferire il proprio regolamento sulle emissioni delle automobili ai mezzi pesanti, sebbene si tratti di due tipi di veicoli molto diversi.

“A differenza delle autovetture, i camion non sono beni di consumo”, spiega Erik Jonnaert, segretario generale dell’associazione automobilistica europea ACEA. “Sono strumenti di lavoro utilizzati da piccole e grandi aziende allo stesso modo”. ACEA ritiene che non concedendo un tempo sufficiente per adeguarsi a nuovi limiti emissivi, verrebbero danneggiati non solo i produttori ma anche i servizi di consegna e le imprese. Per questo motivo la controproposta dell’associazione è una riduzione di appena il 16% entro il 2030, con un obiettivo intermedio del 7% nel 2025. Le due parti si scontrano anche sulla data impiegata come base per la riduzione: gli ambientalisti hanno chiesto di fissare il 2005 come anno di riferimento, l’industria spinge per il 2019.

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