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UE: emissioni in calo in tutti i settori tranne trasporti e biomassa

Le emissioni di gas a effetto serra continuano a diminuire nei Ventotto. Ma il settore dei trasporti e quello della combustione delle biomasse remano contro

Members of enviromental activist group Greenpeace display signs at the Ministry of the Environment of the Czech Republic in Prague

 

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di gas a effetto serra dell’Unione europea sono in netto calo. Nel 2014 hanno raggiunto il livello più basso registrato (a partire dal 1990), nonostante il dieselgate, e tutto ciò che vi è connesso, abbiano fortemente remato contro.

 

A raccontare il come e il perché di questo declino è l’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) nel suo annuale inventario dei gas a effetto serra dell’UE presentato alle Nazioni Unite: a fine 2014 il trend era in calo del 4,1 mentre il PIL europeo segnava un aumento dell’1,4%. In termini assoluti, le emissioni di gas serra sono diminuite di 1,3 miliardi di tonnellate  a partire dal 1990, raggiungendo i 4,3 miliardi di tonnellate di CO2 eq.

 

Il merito? In parte delle politiche dedicate all’efficienza energetica e allo sviluppo delle energie rinnovabili, ma molto va attributo, purtroppo, anche della recessione e a temperature invernali sempre più miti. Germania e Gran Bretagna sono state le nazioni ad aver portato a casa la riduzione maggior: insieme rappresentano circa il 45 per cento dei tagli registrati a livello comunitario per quell’anno.

 

Secondo Hans Bruyninckx, capo dell’agenzia i Ventotto stanno realmente facendo progressi verso l’obiettivo di una riduzione delle emissioni del 40 per cento, richiesto da Bruxelles nel Pacchetto clima energia 2030. Ma per velocizzare questi sforzi “abbiamo bisogno di migliorare ulteriormente i nostri investimenti in tecnologia e innovazione” verdi. Non mancano tuttavia delle note negative: se è vero che le emissioni sono diminuite nella maggior parte dei settori, il trasporto su strada ha rappresentato una clamorosa eccezione, con un aumento record di 124 milioni di tonnellate tra il 1990 e il 2014. L’AEA ha inoltre osservato un aumento delle emissioni di CO2 da combustione di biomassa, un più 308 milioni di tonnellate che non può che far riflettere.