Rinnovabili • bp zolfo carburane navi

BP: raffinerie hanno investito 1 mld per produrre carburanti navali sostenibili

Dal 2020, l'Organizzazione Marittima Internazionale vieterà la navigazione agli scafi alimentati da carburante con percentuali di zolfo superiori allo 0,5% per litro.

bp zolfo carburane naviBP, Shelle ed Exxon sarebbero pronte a commercializzare carburanti sostenibili, ma diversi Paesi chiedono uno sforzo maggiore per abbassare le soglie d’inquinanti

 

(Rinnovabili.it) – Produttori di carburante e società di raffinazione del petrolio avrebbero investito circa 1 miliardo di dollari per produrre combustibili a basso contenuto di zolfo destinati al settore della navigazione marittima: il dato è stato fornito da un portavoce della compagnia petrolifera BP.

 

L’investimento è stato necessario per raggiungere l’obiettivo fissato nel 2016 dall’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) che dal prossimo anno vieterà la navigazione agli scafi alimentati da carburanti con percentuali di zolfo superiori allo 0,5% a meno che non siano attrezzati con depuratori per ripulire le emissioni inquinanti. L’attuale sogli di tolleranza è pari al 3,5% di zolfo per litro di carburante.

 

“Esiste già una grande offerta di carburante conforme, in particolare negli hub portuali come Rotterdam, Singapore e Fujairah – ha dichiarato il capo globale dei combustibili marini di BP, Eddie Gauci, al Fujairah Bunkering durante il Fuel Oil ForumLe raffinerie hanno investito moltissimo dal 2015 e questo sforzo si protrarrà almeno fino al 2020″.

 

>>Leggi anche BP: rinnovabili prima fonte energetica entro il 2040 ma resta forte la domanda di petrolio<<

 

Le maggiori compagnie petrolifere, BP, Royal Dutch Shell ed Exxon Mobil su tutte, hanno annunciato la commercializzazione dei propri carburanti a basso contenuto di zolfo (VLSFO) a partire da marzo 2019, mentre la cifra di 1 miliardo di dollari citata da Gauci si riferirebbe al complesso degli investimenti del settore per adeguarsi agli standard dell’IMO.

Secondo il direttore di BP, nei piccoli porti, la fase di transizione al nuovo carburante costringerà all’adozione di depositi galleggianti momentanei dove stoccare le riserve in attesa dell’adeguamento delle infrastrutture.

 

Il grande sforzo economico delle compagnie energetiche potrebbe essere comunque insufficiente a raggiungere i nuovi obiettivi in termini di sostenibilità: l’inquinamento prodotto dal comparto dei trasporti marittimi ha portato diversi Paesi a varare legislazioni più severe riguardo le emissioni. Sotto iniziativa del Governo francese, ad esempio, l’OMI sta valutando la possibilità di creare un’area a emissioni controllate (Emission Control Area – ECA) nel Mediterraneo: nelle ECA (ad oggi 4 n tutto il mondo: la zona costiera tra Stati Uniti e Canada, parte del mar dei Caraibi, un’area che va dal canale della Manica fino al mare del Nord e buona parte del Mar Baltico), il limite di zolfo tollerato nei carburanti è pari allo 0,1% per litro, una percentuale che costringerebbe le compagnie petrolifere a mettere nuovamente mano al portafogli per produrre combustibili navali sempre più ecologici.

 

>>Leggi anche Rotterdam testa il primo biocarburante navale prodotto da rifiuti<<

About Author / La Redazione