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Bonus-malus auto, Costa: “Inquinare non deve essere conveniente”

Il ministro dell’Ambiente ricorda l’alto numero di morti premature legate all’inquinamento atmosferico e spiega “Chi non intende allinearsi alla salvaguardia del Pianeta, deve essere sfavorito”

bonus-malus auto

 

Le ultime battute sul sistema bonus-malus auto proposto nella Manovra 2019

(Rinnovabili.it) – La proposta del nuovo schema bonus-malus auto inserita nella Legge di Bilancio 2019 ha scatenato un putiferio. Accanto alle accese proteste dei costruttori e alle critiche del ministro degli Interni Matteo Salvini, è velocemente montato il malcontento di quanti hanno temuto, in un primo momento, di vedersi tassare il proprio veicolo. Il Dicastero dello Sviluppo Economico prima e quello dall’Ambiente dopo, sono dovuti intervenire per fugare le preoccupazioni. Se è vero, infatti, che l’emendamento (a firma Lega-M5S) introduce dal 2019 un’ecotassa per i mezzi a diesel e benzina, lo è anche che tale imposta sarà applicata solo alle nuove immatricolazioni, offrendo di contro una leva per favorire la mobilità sostenibile: nuovi incentivi per auto elettriche, ibride e a gas.

L’equazione è semplice: nessuno pagherà per ciò che già possiede, ma per ogni nuovo acquisto, dal 2019 al 2021, saranno favorite le scelte più ecologiche.

 

Il ministro dello Sviluppo, Luigi Di Maio, ha anche promesso un incontro con i costruttori e le associazioni di consumatori per perfezionare il futuro sistema bonus-malus auto, nell’ottica di trovare un giusto compromesso tra la protezione della salute e la tutela dei portafogli. Un tema su cui è intervenuto anche il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, spiegando come, sebbene sia “prevista l’incentivazione delle auto non inquinanti […] nello stesso tempo non può essere penalizzato chi ha un’utilitaria. È una norma che va bilanciata e ben venga il tavolo proposto dal MiSE”.

 

Ma Costa ci tiene a mettere ‘i puntini sulle i’: il provvedimento è necessario e non solo perché negli ultimi anni il mercato auto italiano ha permesso al diesel di spadroneggiare, rimanendo indietro sulla mobilità ecologica. La questione è prettamente sanitaria. “Il biossido di azoto, inquinante collegato ai diesel in particolare, in Italia, è responsabile di oltre 17 mila morti premature l’anno”, spiega il ministro, rincarando la dose “Il principio europeo ‘chi inquina paga’ ha un forte valore preventivo: chi non intende allinearsi alla salvaguardia del Pianeta, deve essere sfavorito. Il nostro obiettivo è favorire chi non inquina, e di conseguenza orientare il mercato, affinché inquinare non sia più conveniente”.

 

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