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Bonus colonnine imprese: dal 15 marzo via alle domande

A differenza del bonus per i privati, che copriva l’80% delle spese sostenute, quello per le imprese rifonde un massimo del 40% delle spese ammissibili sostenute successivamente al 4 novembre 2021 e comprovate da fatturazione elettronica

Bonus colonnine imprese: dal 15 marzo via alle domande
Foto di Eren Goldman su Unsplash

Scade il 20 giugno la finestra per il bonus colonnine imprese

(Rinnovabili.it) – Riapre dalle ore 12 del 15 marzo la finestra per richiedere contributi all’acquisto e all’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica dedicati specificamente a imprese e professionisti. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) stavolta mette a disposizione 70 milioni di euro (la dotazione iniziale era di 87,5 mln) e lascia più tempo per presentare le domande. La data di scadenza è fissata alle ore 17 del 20 giugno: sarà quindi possibile presentare le domande per il bonus colonnine imprese per almeno tre mesi.

Dopo aver riaperto i termini per il bonus colonnine domestiche – tra il 15 febbraio e il 14 marzo – per usufruire dei fondi non ancora assegnati, è la volta del bonus dedicato ad aziende e liberi professionisti per diffondere la mobilità elettrica in Italia. “Con la riapertura dello sportello – afferma il ministro Gilberto Pichettovogliamo dare nuove opportunità di sviluppo della mobilità elettrica nel Paese, sostenuta in modo consistente dal PNRR e centrale per raggiungere gli obiettivi del PNIEC”.

Come presentare domanda bonus colonnine imprese

Chi può accedere al bonus colonnine imprese? Le agevolazioni, spiega una nota del MASE, sono rivolte a imprese di qualunque dimensione su tutto il territorio nazionale e a singoli professionisti.

Tra i requisiti richiesti, le aziende devono essere in regola con gli adempimenti fiscali e non devono aver beneficiato di un importo complessivo di aiuti de minimis che, unitamente all’importo delle agevolazioni concesse a valere sul bonus, determini il superamento dei massimali previsti dal regolamento de minimis.

I professionisti devono avere una dichiarazione IVA non inferiore al valore dell’infrastruttura e, per i forfettari, le colonnine non possono superare i 20mila euro.

A differenza del bonus per i privati, che copriva l’80% delle spese sostenute, quello per le imprese rifonde un massimo del 40% delle spese ammissibili sostenute successivamente al 4 novembre 2021 e comprovate da fatturazione elettronica.

Sono ritenute ammissibili tutte le spese sostenute per l’acquisto e la messa in opera delle infrastrutture di ricarica. Quindi sono compresi anche i costi per:

  • l’installazione delle colonnine
  • gli impianti elettrici necessari al funzionamento
  • le opere edili strettamente necessarie
  • gli impianti e i dispositivi per il monitoraggio

Inoltre, si può richiedere il bonus colonnine imprese anche per coprire fino al 10% delle spese sostenute per la connessione alla rete elettrica e quelle per la progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi.

Vi sono poi dei costi specifici massimi ammissibili. Per le infrastrutture di ricarica in corrente alternata di potenza da 7,4 kW a 22kW inclusi:

  • wallbox con un solo punto di ricarica: 2.500 € per singolo dispositivo;
  • colonnine con due punti di ricarica: 8.000 € per singola colonnina.

Per le infrastrutture di ricarica in corrente continua:

  • fino a 50 kW: 1000 €/kW
  • oltre 50 kW: 50.000 € per singola colonnina;
  • oltre 100 kW: 75.000 € per singola colonnina.

Per presentare domanda bonus colonnine imprese basta accedere alla piattaforma gestita da Invitalia che si trova a questo link.