In 20 città performance di ciclabilità di livello europeo, ma i grandi centri arrancano. Continua la crescita dei servizi di bike sharing, attivi in 58 città
(Rinnovabili.it) – C’è un’Italia che pedala. E che lo fa utilizzando le due ruote come un vero e proprio mezzo di trasporto. A disegnarne i contorni è l’A Bi Ci della Ciclabilità, ricerca sull’uso della bici nelle città realizzata da Legambiente in collaborazione con Rete Mobilità Nuova e presentata oggi a Roma. Alla vigilia di VeloLove (il festival nazionale del ciclismo urbano che si terrà dal 1 maggio al 7 giugno), l’indagine analizza la situazione italiana, anche in confronto alla realtà europea, mostrando un Paese in cambiamento. Nonostante sembri decisamente arrancare in coda al gruppo delle nazioni settentrionali della UE, le due ruote stanno conquistando spazio in 20 comuni capoluogo, che oggi vantano performance di ciclabilità di livello europeo (superiore alla soglia del 10% negli spostamenti). Tra queste venti Pesaro, Bolzano, Ferrara e Treviso si distinguono come vere e proprie capitali della bici, dal momento che almeno un quarto della loro popolazione si sposta a pedali. Nel dettaglio, davanti a tutti sono Pesaro e Bolzano dove monta in sella quotidianamente quasi il 30% degli abitanti, poi Ferrara (27%) e Treviso (25%).
Continua la crescita dei servizi di bike sharing, attivi in 58 città (10 in più in un biennio) con oltre 1.000 punti di prelievo (+42%) e quasi 10 mila biciclette (+62%). In fatto di ciclabili equivalenti, metri quadrati di piste ciclabili ogni 100 abitanti, la classifica dell’A Bi Ci della Ciclabilità incorona al primo posto Reggio Emilia con i suoi 39,03 m2, seguita da Cremona (oltre 30 m2) e Mantova (26,74 m2).
“Il cambiamento degli stili di mobilità, più che dalla crisi economica, è probabilmente favorito dalla crisi del vecchio modo di muoversi all’interno delle aree urbane – ha sottolineato il responsabile aree urbane di Legambiente Alberto Fiorillo – C’è una forte insofferenza rispetto a una quotidianità fatta spesso di ingorghi, stress, tempo perso, smog e così chi pedala prende sempre più spazio. Purtroppo non c’è possibilità (mancano informazioni statistiche dettagliate) per fare un paragone con la situazione di 5 o 10 anni fa. Ma è evidente che ritrovare oggi ben 17 città italiane con una mobilità ciclabile che soddisfa tra il 15 e il 30% della domanda di trasporto testimonia che il ciclismo urbano non è più un fenomeno di nicchia e che la strada aperta da questi Comuni virtuosi concentrati nel nord del Paese può essere positivamente copiata nel resto d’Italia”.