L’impianto, che avrà sede nella città cinese sud-orientale di Hangzhou, a regime dovrebbe processare quasi 240.000 litri l'anno di olio esausto
(Rinnovabili.it) – L’attenzione che il produttore di aerei Boeing sta riversando nei confronti dei biofuel non ha eguali; la decisione del Gruppo di investire nei biocombustibili, soprattutto quelli di seconda generazione ha dato vita ad un programma di partnership in tutto il mondo finalizzato ampliare l’offerta di carburanti alternativi per l’aviazione sostenibile. E a solo qualche settimana di distanza dall’annuncio della collaborazione con la South African Airways e SkyNRG per produrre fuel jet dalle piante di tabacco, Boieng porta a casa l’ennesimo nuovo accordo. Stavolta a firmarlo è stata la Commercial Aircraft Corp della Cina che insieme alla compagnia statunitense ha lanciato un progetto pilota per trasformare l’olio da cucina usato in carburante.
L’impianto, che avrà sede nella città cinese sud-orientale di Hangzhou, a regime dovrebbe processare quasi 240.000 litri l’anno di olio esausto. Il progetto mira a consentire ai due costruttori di aerei di testare la fattibilità di una bio-produzione a basso costo eliminando uno dei rifiuti più preoccupanti delle metropoli cinesi, il cosiddetto “gutter oil” o “olio di gronda”. Con questo nome si identifica l’olio ottenuto trattando (vale a dire filtrando e bollendo) gli avanzi liquidi dei ristoranti, i residui dei canali di scolo degli oli stessi e i rifiuti dei macelli. Un’allarmante inchiesta dell’Oriental Daily del 30 giugno 2010 ha rivelato infatti l’esistenza di gigantesca rete criminale di produzione e vendita di tali oli a Pechino. Ma situazioni che coinvolgono la raffinazione di olio proveniente dagli scarti dei ristoranti sono state segnalate in tutta la Cina, a causa degli alti profitti che possono generare e nel mese di settembre 2012 è stata avviata un’indagine in per accertare l’utilizzo o meno del gutter oil come materia prima nel settore farmaceutico cinese.