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In Olanda si costruiscono strade e piste ciclabili con asfalto a base di lignina

Dal 2015, la Wageningen University&Research ha avviato la sperimentazione del derivato cellulosico in sostituzione del composto petrolifero ottenendo risultati incoraggianti

asfalto ligninaLa lignina è il polimero che conferisce a piante e alberi le loro caratterostiche di resistenza ed elasticità

 

(Rinnovabili.it) – La mobilità del futuro potrebbe viaggiare su strade ecosostenibili composte in buona parte da lignina: nei Paesi Bassi, un consorzio europeo di ricercatori e industriali sta sperimentando l’utilizzo del derivato cellulosico al posto del bitume come legante per l’asfalto di strade e piste ciclabili.

 

Le strade realizzate con il bio-composto a base di lignina sono attualmente 8 e comprendono un tratto di un sito industriale nella provincia di Zeeland percorso quotidianamente da auto e mezzi pesanti (costruito nel 2015 e ad oggi ancora in perfette condizioni), alcune strade secondarie dei dintorni, e una pista ciclabile presso la Wageningen University&Research, centro specializzato in studi agrari, divisa in 3 sezioni, ciascuna a base di un differente bio composto (costruita nel 2017).

 

Il bitume si trova in natura sotto forma di miscela semisolida e viscosa d’idrocarburi, tuttavia per essere impiegato come legante nella produzione dell’asfalto deve essere ulteriormente raffinato. L’Unione europea produce ogni anno 15 tonnellate di bitume che combinato insieme a frammenti di roccia, sabbia e ghiaia forma l’asfalto.

 

La lignina, invece, è un polimero che si trova in natura all’interno di piante e alberi: in sintesi è la sostanza che dona alla corteccia e al fusto delle piante le caratteristiche di elasticità e resistenza alla pressione. La lignina, inoltre, risulta come sottoprodotto di numerosi processi industriali, come la produzione di carta o quella di biocarburanti.

 

Il bitume con cui sono state realizzate le strade sperimentali in Olanda è composto al 50% da lignina e al 50% dal tradizionale derivato petrolifero. Il progetto guidato dalla Wageningen University&Research ha portato alla creazione di un Network europeo per la valorizzazione sostenibile della lignina (LignoCOST) che riunisce 200 tra realtà imprenditoriali e centri di ricerca in 38 Paesi.

 

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“L’industria punta a eliminare il bitume da petrolio e il bio-asfalto è già menzionato come requisito in alcune gare d’appalto – ha commentato il professor Richard Gosselink della Wageningen University&Research – La lignina è interessante perché, come il bitume, dà struttura e supporto all’asfalto. Inoltre, è abbondantemente disponibile in natura. Un altro vantaggio è che il bio-asfalto a base di lignina può essere prodotto a temperature molto più basse. Ultimo ma non meno importante, usando la lignina possiamo risparmiare considerevolmente sull’uso di materiali a base di fossili”.

 

“Il materiale da noi creato sembra comportarsi alla stessa maniera di quello tradizionale a base di bitume e anzi, abbiamo notato che possiede un interessante potenziale di riduzione del rumore – ha concluso il professor Richard Gosselink della Wageningen University&Research – La domanda che ci poniamo è se sia sufficiente solo la lignina o se ci sarà bisogno di altri componenti biologici”.

 

Gli studiosi olandesi hanno chiarito che sarà necessario modificare chimicamente la lignina per superare il limite del 50% nel composto bituminoso, tuttavia, secondo il professor Gosselink è molto probabile la realizzazione di un mix totalmente a base biologica e sostenibile.

 

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