Rinnovabili • Rinnovabili •

Biometano, la “scorciatoia” verso trasporti sostenibili

Irena pubblica il report "Biogas for Road Vehicles". Obiettivo, aiutare i decisori politici a integrare il biometano nelle strategie di mobilità sostenibile

 

Biometano, la “scorciatoia” verso trasporti sostenibili

 

(Rinnovabili.it) – Quando si parla di trasporti sostenibile è facili che le auto elettriche siano la prima immagine richiamata alla mente. Ma nel breve periodo c’è un’opzione con un potenziale di sostenibilità – i termini di riduzione delle emissioni – altrettanto allettante anche se poco presa in considerazione nei piani di mobilità. Parliamo del biometano, carburante prodotto da fonti rinnovabili dopo un processo di purificazione e upgrading del biogas.

 

Nella ricerca globale dedicata al trasporto sostenibile, il biogas rappresenta una grande opportunità per i paesi nell’affrontare i cambiamenti climatici, sfruttando i benefici economici locali del settore rurale e affrontando le sfide ambientali come la gestione dei rifiuti”, spiega Dolf Gielen, direttore del Centro di innovazione e tecnologia di IRENA. Per far comprendere quali siano queste opportunità, l’agenzia ha pubblicato il suo ultimo report, Biogas for Road Vehicles. Il carburante si ottiene a partire dalla fermentazione microbica della biomassa presente da un’ampia gamma di matrici organiche: acque reflue, letame, rifiuti industriali e urbani o colture vegetali. “La produzione di biogas è un processo naturale, ma con la tecnologia moderna si può purificare per ottenere un’alta qualità”, spiega Francisco Boshell, analista presso il Centro. “Il biometano – l’upgrading del biogas – è versatile e può essere utilizzato nelle stesse applicazioni del gas naturale, compreso per alimentare veicoli”. 

Il biometano come carburante per veicoli sta cominciando ad essere impiagato con maggiore frequenza sulle strade. Nel 2016 i maggiori produttori sono stati la Germania, la Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. A livello globale si stima siano in attività circa 500 impianti che producono biogas e lo purificano per ottenere biometano. La loro potenza combinata è di circa 50 Petajoule l’anno, che è una quantità di energia equivalente a circa 1,3 miliardi di litri di gasolio.

 

https://www.irena.org/menu/index.aspx?mnu=Subcat&PriMenuID=36&CatID=141&SubcatID=3824

 

Inoltre, spiegano i ricercatori, “il biometano produce tra il 60 e l’80 per cento di emissioni a effetto serra in meno rispetto alla benzina convenzionale” anche se “un ampliamento della sua diffusione e utilizzo non sarebbe privo di sfide, a cominciare dai costi”. Il costo di produzione è il vero fattore frenante per questa tecnologia.

In genere il prezzo di produzione varia da un minimo di 0,2 dollari per metro cubo (per il biogas a base di letame) fino a 0,50 dollari il metro cubo (per quello ottenuto dai rifiuti). Nel futuro a breve termine, tuttavia, è atteso un sensibile calo: IRENA si aspetta, per i prossimi anni, una riduzione dei costi realisticamente intorno al meno 30-40%.