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Biometano da alghe e acque reflue: il primo test auto non delude

Per la prima volta un'auto è stata alimenta con il biometano prodotto da microalghe. Ad alimentare la coltura, acque reflue urbane e raggi solari

Biometano da alghe e acque reflue: il primo test auto non delude

 

(Rinnovabili.it) – Oggi il biometano può essere ottenuto anche da alghe e acque reflue, alimentando senza problemi un’automobile. E’ questo l’importante risultato ottenuto nell’ambito di “All-gas biogas project”, progetto spagnolo realizzato dalla società Aqualia nei suoi stabilimenti situati nel Sud del Paese. In questi giorni i partner dell’iniziativa – che coinvolge anche il celebre istituto tedesco Fraunhofer – hanno svelato i primi veicoli che saranno alimentati con il nuovo biogas.

 

L’intero progetto di ricerca è stato presentato durante una visita allo stabilimento di produzione spagnolo da parte dei delegati del World Water Congress, occasione in cui è stata anche mostrata al pubblico la Volkswagen Up! alimentata con il biometano algale. In realtà il primo raccolto di microalghe, nutrito con le acque reflue dell’impianto di trattamento (WWTP) di El Torno Chiclana, è avvenuto nel mese di agosto 2013. Da allora il progetto ha lavorato per migliorare coltivazione e produzione di biomassa al fine di ottenere un combustibile pulito e altri prodotti ad alto valore aggiunto. E ora spiega Frank Rogalla, direttore tecnologia e innovazione di Aqualia, “per la prima volta un’auto sarà alimentata con biometano prodotto dalle alghe. Questo è il culmine di un processo di ricerca durato cinque anni di cui siamo molto orgogliosi”.

 

A rendere noti gli sviluppi di All-gas è l’Osservatorio Federmetano, centro di ricerca sul metano per autotrazione che così commenta la notizia: “Il biometano può fare molto per la riduzione dell’impatto ambientale della mobilità su strada”, sottolinea Dante Natali, a capo dell’Osservatorio Federmetano. “L’Italia ha grandi potenzialità per la produzione di questo carburante, potenzialità che potrebbero essere sfruttate meglio per ottenere due importanti risultati: da un lato che la diffusione di questo carburante ecologico sia sempre più veloce e dall’altro lato che l’indotto economico generato dalla produzione di biometano possa crescere portando un contributo concreto sempre maggiore al rilancio dell’economia italiana”.

 

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